Per garantire la concorrenza sul mercato di approvvigionamento delle biomasse occorre rimodulare gli incentivi tra termico ed elettrico con notevoli risparmi e benefici economici
“In quest’ottica, – si legge nella nota stampa dell’associazione – bisogna intervenire sul recupero e utilizzo del calore dagli impianti a biomassa esistenti armonizzando il divario tra i due vettori energetici, alleggerendo in questo modo, anche sensibilmente, la bolletta degli italiani”.
Contestuale Fiper ricorda la proposta, presentata al ministero dello Sviluppo dalla stessa associazione nel 2004, in cui si chiedeva di offrire la possibilità di scelta, al produttore di energia elettrica con impianto cogenerativo, di trasformare gli otto anni di durata del periodo (allora) previsto per il riconoscimento dei Certificati Verdi in un “Monte kWh elettrici corrispondenti”. In altre parole lasciar libero l’operatore di produrre maggior energia possibile nelle fasce più interessanti economicamente o nei periodi in cui è possibile utilizzare e cedere anche tutto o quasi il calore prodotto (efficienza energetica) e di ridurre invece la produzione (e quindi i costi ed i relativi incentivi pubblici) nei mesi estivi, nelle fasce meno interessanti e non remunerative allungando in maniera significativa il periodo di erogazione degli incentivi (da 4 a 8 anni).