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Fiper: sdoganare biogas e teleriscaldamento da Sindrome Nimby

Da Slow Food la proposta di un tavolo di lavoro congiunto di studio per lo sviluppo sostenibile delle colture dedicate alla produzione energetica

Fiper: sdoganare biogas e teleriscaldamento da Sindrome Nimby(Rinnovabili.it) – E’ stato, non a caso, il comune più teleriscaldato d’Italia ad ospitare l’Assemblea Nazionale di FIPER (Federazione Italiana dei Produttori di Energia da Fonti Rinnovabili) e contestualmente il convegno “Energia locale, rinnovabile e pulita a tutela del territorio – il ruolo del teleriscaldamento a biomassa e del biogas agricolo”. Torino ha fatto da scenario ad un appuntamento che è servito soprattutto a mettere in luce i freni all’enorme potenzialità della filiera bosco–legno-energia italiana. Potenzialità ben messe in evidenza da una ricerca su base nazionale svolta da Fiper e secondo cui esistono 801 Comuni in fasce climatiche E ed F (alta collina e montagna) non ancora metanizzati che potrebbero riscaldare i propri cittadini attraverso il calore prodotto da centrali di teleriscaldamento alimentate a biomasse legnose frutto della gestione dei boschi locali; una formula in grado di dimostrarsi vincente sia dal punto ambientale che da quello economico e occupazionale.

 

“Purtroppo – sottolinea sempre Righini – la sindrome Nimby sembra aver contagiato un po’ tutti perché basta inserire le parole teleriscaldamento e biogas su internet che saltano fuori decine di comitati locali che sono contro queste centrali. Ma c’è un distinguo fondamentale da fare: di quali centrali bisogna aver timore? E sotto quale profilo?” L’evoluzione tecnologica ha fatto fare importanti salti qualitativi a questi impianti al punto, spiega l’associazione, da garantirne non solo la totale pulizia e bontà dell’energia prodotta ma anche da permettere di sviluppare nuovi concimi biologici ammendanti prodotti dalle ceneri di combustione delle biomasse e dai residui della digestione nel processo di produzione del biogas (ricerca condotta da Fiper insieme al Distretto Agroenergetico Lombardo e l’Università di Milano).

 

E la giornata è stata anche l’occasione per il Presidente Nazionale Slow Food Roberto Burdese di lanciare una proposta, subito raccolta dal Presidente Righini: dare il via a un tavolo di studio e di confronto sui temi della produzione energetica e la sostenibilità ambientaleA noi preme tutelare il territorio per consentire un suo sviluppo sostenibile in armonia con le esigenze di produzione di energia da fonti rinnovabili e in questo senso con Fiper può nascere un percorso condiviso”.