Il problema potrebbe derivare da un aumento spregiudicato delle importazioni ‘agevolate’ da Argentina ed Indonesia
(Rinnovabili.it) – Con 8 milioni di tonnellate in meno (rispetto ai 9,57 mln realizzati solo nel 2010), la produzione di biodiesel europea riceverà nel 2011 una battuta d’arresto senza precedenti – a lanciare l’allarme è stata l’associazione di settore European Biodiesel Board (Ebb), che nel suo rapporto tecnico 2010-11, ha evidenziato una crescita “scarna” del 5,5% sull’anno precedente, rispetto invece alle abbondanti percentuali del +17% nel 2009 e del +35% nel 2008. Secondo Ebb, nonostante ci sia stato un aumento complessivo della capacità produttiva del biodiesel – che nei primi 6 mesi del 2011 è passata da 21,9 a 22,1 mln ton. – il tasso di utilizzo dei 254 impianti europei è comunque crollato ormai al 44%. Meno critica rispetto alla media Ue la situazione in Italia, dove a metà 2011 la capacità era di 2,26 mln ton. (2,37 a fine 2010) e la produzione si aggirava intorno agli 1,9 milioni.
Ma allora come si può giustificare questo drastico calo di produzione? Per l’associazione, l’unico indizio proviene dal netto aumento delle importazioni di biodiesel da Argentina e Indonesia, che nel primo trimestre dell’anno sono arrivate a rappresentare, rispettivamente, il 71 e il 27% dell’import totale della Ue, lasciando al resto del mondo un mero 2%. Questo aumento percentuale delle importazioni da Argentina e Indonesia deriverebbe principalmente dall’introduzione, nei 2 Paesi, di sistemi fiscali incentivanti per l’export di biodiesel. Proprio per tale ragione, la Ebb ha chiesto alla Commissione Ue di rimuoverle dalla lista delle nazioni esenti dai dazi comunitari e parallelamente, di rendere presto applicabili in tutti gli Stati Membri le misure sul biodiesel previste dalla direttiva 2009/28CE, da introdurre al più tardi entro il 2012.