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Biomasse: la filiera legno-energia va pianificata

(Rinnovabili.it) – Un settore che si sta sviluppando in ritardo e sulla cui gestione permane una scarsa attenzione. Al workshop organizzato da ISES ITALIA e FiperUsi termici delle biomasse” si è discusso sul potenziale del teleriscaldamento a biomassa, un settore che, nonostante nel PAN 2020 rappresenti il 55% dell’obiettivo delle FER termiche, non beneficia di alcun decreto d’incentivazione, né viene promosso. Secondo quanto dichiarato dal presidente di Fiper, Walter Righini, infatti, sarebbero ancora molti i Comuni attualmente non metanizzati. Che si debba promuovere un’economia virtuosa a tutela del territorio, capace di garantire l’autonoma energetica e creare un volano di sviluppo per il settore agricolo e forestale locale, è un’idea condivisa da tutti i partecipanti. Così come sottolineato anche da Coldiretti, la produzione e il consumo di biomasse rivestono un ruolo di primo piano nel settore primario per soddisfare la domanda/offerta di calore, elettricità e combustibili per trazione delle imprese agricole.

Ciò che andrebbe evitato, invece, è l’utilizzo di biomasse vergini per la sola produzione elettrica e lo spreco in generale, anche se, dai dati sul patrimonio boschivo italiano presentati dal Prof. Scarascia Mugnozza (CRA), è emerso che di biomassa ce ne è a volontà: le stime fornite parlano di 15 milioni di tonnellate annue di cippato proveniente da bosco per riscaldare gli abitanti nei Comuni radicati in fascia climatica E-F. Come uscire dalla empasse dunque? A rispondere è stato il Sottosegretario del Ministero dell’Ambiente, Tullio Fanelli, convinto che si debba sostenere la creazione di una filiera che sviluppi il settore agricolo e quello forestale a livello locale e possa al contempo promuovere la prevenzione di eventuali rischi idrogeologici. «Tutelare il territorio e promuovere l’autosufficienza energetica – ha detto Fanelli – sono gli obiettivi delle attuali e future politiche energetiche nazionali».

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