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Biomassa: da Cnr e Ivalsa il manuale della corretta gestione

Mettendo a disposizione il know-how di settore il Cnr e Ivalsa realizzaranno un volume completo che renderà più semplice la diffusione degli impianti bioenergetici

(Rinnovabili.it) – Nasce dall’intesa tra il Consiglio nazionale per la Ricerca (Cnr) e Ivalsa il progetto di redigere un uso che indirizzi la cosa pubblica verso il corretto utilizzo delle biomasse, avendo come fine ultimo la diffusione e l’implemento dei sistemi bioenergetici.

Il progetto, battezzato BI.SY.PLAN (BIoenergy System PLANers handbook) rientra nel macroprogetto internazionale BIO-EN-AREA e ha come scopo facilitare lo scambio di know-how di settore, in modo da riuscire a determinare politiche locali e regionali il più complete possibile. Una volta completo il lavoro sarà consultabile on-line in maniera gratuita e tratterà in maniera esaustiva le caratteristiche delle diverse tipologie merceologiche di biomassa. Il volume – ha spiegato uno dei ricercatori coinvolti, Gianni Picchi – tratterà un’ampia serie di biomasse, spaziando da quelle legnose forestali e agricole, le erbacee residuali o da colture dedicate, l’umido fermentescibile e i residui dell’industria agro-forestale. L’obiettivo è quello di facilitare l’implementazione a breve termine dei sistemi bioenergetici, per cui l’attenzione sarà focalizzata su tecnologie affidabili e mature, che garantiscono il successo del progetto e un sicuro ritorno economico”.

Il Cnr-Ivalsa – ha spiegato Picchi,– è impegnato nella produzione di un manuale finalizzato a dare informazioni a diverse categorie strategiche nel processo decisionale inerente l’impiego delle biomasse: responsabili della cosa pubblica, amministratori, imprenditori e anche opinion makers locali delle comunità interessate. Lo scopo è principalmente quello di colmare le carenze conoscitive di natura tecnica ed economica sullo sviluppo delle biomasse di chi necessariamente non può essere un specialista del settore, ma occupa posizioni-chiave ai fini delle scelte collettive. Proprio queste carenze lasciano spazio a superficiali pregiudizi o a valutazioni sommarie, determinando così scelte tecnicamente errate o inadatte al territorio e al contesto – ciò che costituisce il principale argomento dei detrattori della bioenergia. È perciò fondamentale dare dei parametri di riferimento per poter valutare fin dalle prime fasi la fattibilità dei programmi, ad esempio in merito all’offerta di biomassa o al fabbisogno dell’utenza”.

Insieme a Ivalsa stanno collaborando al progetto l’Università Linnæus, il Centro per la ricerca e la tecnologia della Grecia (CERTH/ISFTA), l’Università di Tallinn e la Tipperary Energy Agency.