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Biogas dai reflui: il micro impianto Jolly Cow “copia” le mucche

Biogas dai reflui con il micro biodigestore

 

(Rinnovabili.it) – Nasce dal genio di due start up italiane il più piccolo biodigestore multifase mai realizzato al mondo. Un impianto di dimensioni micro rispetto a suoi “colleghi”, in grado però di produrre biogas dai reflui zootecnici con una resa “maxi”. A creare Jolly Cow, questo il nome del digestore anaerobico, sono state NRE Research e POOPY3ENERGY, due giovani aziende insediate rispettivamente in AREA Science Park e nel BIC FVG di Trieste. La collaborazione ha portato alla creazione di un impianto ad alta efficienza e allo stesso tempo low cost. Il segreto è nel processo biologico sfruttato per ottenere biogas dai reflui: il sistema mima letteralmente l’apparato digerente dei bovininel quale – spiega AREA Science Park – i villi intestinali rendono disponibile una grandissima superficie di scambio, consentendo di digerire giornalmente una quantità eccezionale di alimenti”.

 

Nello stesso modo, un letto fisso di batteri anaerobici, ossia in grado di lavorare senza bisogno dell’ossigeno, riproduce quell’estensione superficiale di cui ha bisogno il processo digestivo. I rifiuti organici sono così lavorati ed assorbiti  producendo in cambio una biomassa completamente digestata e igienizzata. Il carbonio presente nel prodotto finale, che contiene la maggior parte dell’energia del substrato, viene reso disponibile attraverso un processo di ossidazione anaerobica.

 

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La resa, spiegano i progettisti, arriva a essere fino due volte superiore rispetto quella dei tradizionali; questo permette di utilizzare per il suo funzionamento il 5% dell’energia prodotta. “Altra caratteristica interessante è che l’intero sistema, costruito in azienda, viene successivamente spedito ed assemblato con pochi interventi di posizionamento e connessione, facilitando le operazioni di installazione che richiedono pochi giorni”, si legge nella nota stampa. Inoltre, grazie al sistema di omogeneizzazione, il liquame digerito attraverso il processo di mineralizzazione, oltre ad eliminare gli odori, si riduce in volume, diventando compost. “Per l’allevatore, una minor quantità di residui da smaltire rispetto ad altri processi di degradazione”. Il primo Jolly Cow prodotto commercialmente è stato istallato nell’Azienda Agricola Michele Pecile di Mereto di Tomba (UD).

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