(Rinnovabili.it) – Qualità, ambiente e sicurezza. Sono questi i tre elementi intorno a cui ruota la certificazione per impianti a biogas secondo il nuovo disciplinare “Biogasfattobene“. Il progetto prende corpo formalmente oggi con la prima assegnazione del marchio alla cooperativa agricola CAT di Correggio (Re), azienda socia del Consorzio Italiano Biogas (CIB). Ed è proprio il consorzio, insieme a Enama, l’Ente nazionale per la meccanizzazione agricola, a sostenere l’innovativa certificazione. Christian Curlisi, direttore del CIB spiega da dove nasce la scelta di dimostrare e attestare la qualità del biogas nostrano “L’importanza di certificare la produzione e l’utilizzo del biogas ha radici profonde. Il disciplinare e il biogasfattobene® costituiscono il manifesto identitario tecnico del CIB, la testimonianza, nei confronti di tutte le parti interessate, di come il Consorzio intende il proprio ruolo e quello dei propri soci”.
La cooperativa emiliana ha ricevuto il marchio quest’oggi nel corso di una cerimonia pubblica a cui ha preso parte anche Giuseppe Castiglione, sottosegretario al Mipaaf. Castiglione ha definito il progetto una “tappa fondamentale del processo di valorizzazione delle buone prassi nella filiera del biogas”, sottolineando quanto oggi sia pressante “l’esigenza di fornire ai territori e alle comunità, alle altre imprese del territorio e agli amministratori locali, informazioni chiare, corrette e trasparenti circa gli aspetti positivi e negativi, i punti di forza e le carenze che sono comunque connesse ad un processo produttivo”. Esattamente gli obiettivi a cui mira la nuova certificazione.
Le imprese che vorranno sottoporsi alla valutazione dell’ente certificatore e ottenere l’utilizzo del marchio biogasfattobene® dovranno dotarsi di un sistema di gestione aziendale, basato su regole che impongono la trascrizione dei principali processi e la registrazione dei risultati ai fini della trasparenza: dalla fase di acquisizione e utilizzo delle biomasse fino all’utilizzo agronomico del digestato.
Il disciplinare – elaborato dal CIB e supportato dall’attività tecnica di CIB Service – rappresenta un sistema a cui possono aderire volontariamente le aziende produttrici di biogas che intendano impegnarsi nel valutare le ricadute della loro attività. “La certificazione – ha aggiunto Curlisi – rappresenta inoltre uno strumento di trasparenza e di dialogo rivolto ai soggetti che rappresentano interessi collettivi, come il legislatore, i media, le comunità locali, gli organismi pubblici di controllo