(Rinnovabili.it) – Raddoppia o quasi la produzione di elettricità da bioenergie a livello nazionale. In cinque biogas e bioliquidi sono cresciuti di oltre il 98% in termini di generazione elettrica, raggiungendo nel 2014 la cifra di 18.732 GWh. Un risultato che non meraviglia più di tanto se si considera che il Belpaese è secondo in Europa per la produzione del biogas agricolo. Ed è proprio quest’ultimo che ha fatto da traino alle ottime performance di crescita biogas, con un più 143,8% dal 2010 al 2014 che ha prodotto 3.538 GWh.
Nel valore attribuito al biogas bisogna distinguere però i vari contributi: la parte da leone la hanno fatta gli scarti di attività agricole e forestali (1.894 GWh con il +1.235%) e quindi le deiezioni animali (396 GWh e +295%).
Meno performante ma sempre in crescita il dato dell’elettricità prodotta dai bioliquidi e dai solidi, rispettivamente un più 44,6% per 3.084 GWh e più 26,2% e 3.287 GWh.
I dati sono quelle presentati oggi da CremonaFiere in occasione della giornata di apertura di Bioenergy Italy. La società ha analizzato da vicino anche la distribuzione regionale del mix produttivo rivelando che, se si tratta di bioenergie, l’Emilia Romagna regna indiscussa. Nel suo mix di produzione energetica quasi la metà (44,8%) proviene da impianti che utilizzano bioenergie (contro il 15,5% della media nazionale). Sorprendono Campania e Calabria dove la produzione pur dimezzata rispetto all’Emilia Romagna resta comunque alta. La Campania arriva quasi a un quarto di bioenergie (22,3% – 2° posto) e la Calabria a un quinto (20,1% – 5° posto). La Lombardia è terza (21,3% sul totale di elettricità prodotta), il Veneto quarto (20,5%). E’ bassa la produzione di elettricità da impianti bioenergetici in Toscana (7% del totale), Sicilia (5%), Abruzzo (4,7%) e Trentino Alto Adige (2,4%) mentre è inesistente in Valle d’Aosta (0,3%).
Regioni | Produzione energia elettrica da bioenergie (2014 – valori in GWh) | % produzione regionale energia elettrica da bioenergie su totale produzione regionale energia elettrica |
Lombardia | 4.249 | 21,3% |
Emilia Romagna | 2.759 | 44,8% |
Veneto | 1.899 | 20,5% |
Piemonte | 1.731 | 14,7% |
Puglia | 1.650 | 17,3% |
Campania | 1.028 | 22,3% |
Calabria | 1.024 | 20,1% |
Friuli Venezia Giulia | 706 | 18,9% |
Lazio | 704 | 19,1% |
Sardegna | 690 | 18,8% |
Toscana | 604 | 7,0% |
Trentino Alto Adige | 340 | 2,4% |
Sicilia | 259 | 5,0% |
Umbria | 224 | 8,7% |
Basilicata | 214 | 11,7% |
Marche | 187 | 9,1% |
Molise | 165 | 12,6% |
Abruzzi | 161 | 4,7% |
Liguria | 126 | 18,2% |
Valle d’Aosta | 12 | 0,3% |
Italia | 18.732 | 15,5% |
Guardando ai valori assoluti in Lombardia si produce più elettricità da bioenergie, con 4.249 GWh su 19.919 in totale, pari al 22,7% della produzione nazionale. Segue l’Emilia Romagna con 2.759 GWh su 6.156 (2° posto in Italia con il 14,7% della produzione nazionale), il Veneto con 1.899 GWh su 9.259 (3° posto con il 10,1%), il Piemonte con 1.731 GWh su 11.773 (4° posto con il 9,2%) e la Puglia (1.650 GWh su 9.564 in totale (5° posto con l’8,8%). In coda troviamo l’Abruzzo (161 GWh), la Liguria (125 GWh) e la Valle d’Aosta (12 GWh).