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Bioenergie, che sia la volta buona?

Le bioenergie attirano crescente interesse presso gli operatori del settore energetico ai quali non sfugge la grande potenzialità che esse potranno assumere La biomassa in particolare, per la sua facile accessibilità, è oggetto di molta attenzione da parte di diverse amministrazioni comunali che vedono in essa un possibile volano di sviluppo territoriale. Per trasformare la biomassa in energia esistono differenti metodi che offrono prodotti diversi. Dalla biomassa si possono ottenere calore, elettricità e combustibile liquido per autotrazione, attraverso i vari processi di combustione, gassificazione, pirolisi e fermentazione. La biomassa è una materia prima molto versatile che offre una vasta gamma di opportunità produttive. Oggi la trasformazione del cippato in energia segue due vie principali: combustione e gassificazione. Quest’ultima, la più interessante ad opinione di chi scrive, non ha però mantenuto le promesse di sviluppo attese; infatti, a dispetto delle garanzie di “fornitura chiavi in mano” da parte delle aziende del settore, ci si è spesso confrontati con una realtà molto differente in cui lo stadio semi-sperimentale di questa tipologia di impianto è provato dalle problematiche incontrate.

Dalle difficoltà di essicazione della biomassa, alla incapacità dei motori endotermici di trattare un gas povero, passando per il reattore di pirogassificazione, cuore malato del sistema, le aziende fornitrici degli impianti (“pilota” ormai da troppi anni) non hanno saputo fornire risposte convincenti. I pochi temerari che hanno impegnato risorse fisiche ed economiche in tal senso, rischiando spesso del proprio, non mi risulta abbiano ottenuto le meritate risposte. “Meritate” non solo perchè l’impegno è dedicato al raggiungimento di un obiettivo che, in un paese dove le risorse forestali non mancano, potrebbe essere storico, ma soprattutto per il ridotto impatto ambientale che ne deriverebbe. Le eventuali applicazioni, rispettose della filiera corta e dimensionate sulle effettive risorse circostanti, favorirebbero ulteriormente le piccole realtà e la conseguente produzione “distribuita”. Si eviterebbero le grandi centrali maggiormente impattanti, spesso troppo distanti dal concetto di cogenerazione. Forse in tal senso il legislatore dovrebbe porre ulteriore attenzione.

In questo incerto contesto sarà molto interessante l’appuntamento del prossimo 2 marzo presso la Mostra Convegno Agroenergia di Tortona (AL) in occasione del quale verrà presentato ufficialmente il Club della Gassificazione che, come si legge sul comunicato stampa, avrà l’obiettivo di ‘riabilitare’ la tecnologia della gassificazione, fonte di molte aspettative e allo stesso tempo di molte delusioni. Il Club si proporrà come “operazione verità”, accogliendo esclusivamente quegli impianti in possesso di un ben documentato ed accertato curriculum di funzionamento in continuo di almeno 5000 ore. Rinnovabili.it sarà presente all’evento per approfondire l’argomento. La MCA, evento centrale del Distretto Agroenergetico Italia Nord Ovest che si svolgerà dal 1° al 3 marzo, rappresenta un’ottima opportunità per conoscere ed approfondire lo stato di fatto del settore.

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