(Rinnovabili.it) – L’Europa è impegnata tenacemente nella ricerca di un futuro green che sia al tempo stesso sostenibile e produttivo. Per far questo, uno dei canali da sviluppare è sicuramente quello fondato sulla creazione di nuovi prodotti energetici a partire dalla biomassa residua.
Tale obiettivo è il centro del nuovo progetto europeo BIOBOOST (“Biomass-based energy intermediates boosting biofuel production”) che prenderà il via all’inizio del nuovo anno e che “svilupperà nuovi portatori di energia, che generano prodotti intermedi ricchi di energia a partire da residui biogeni, valuterà la compatibilità ambientale e ottimizzerà le catene logistiche” si legge nel comunicato diffuso. Attraverso il progetto i partner potranno quindi promuovere l’utilizzo di biomassa e dei residui su tutto il territorio europeo usufruendo del fondo messo a disposizione dal 7° programma quadro del valore di 5,1 milioni di euro.
Coordinato dall’Istituto di tecnologia Karlsruhe (KIT) in Germania, BIOBOOST trasformerà la biomassa residua in una fonte energetica per la produzione di carburanti di alta qualità compatibili con i motori attualmente in uso con l’obiettivo di generare calore ed elettricità. “Grazie al più ampio accesso a residui utilizzabili e a un più ampio spettro di usi per i portatori di energia, questo progetto si inserisce in modo eccellente nel nostro progetto bioliq(R) al Karlsruhe,” dice il dott. Ralph Stahl dell’Istituto di ricerca sulla catalisi e la tecnologia (IKFT) del KIT. “Entrambi i progetti traggono vantaggio l’uno dall’altro in modo ideale.”
Una volta prodotti i nuovi vettori energetici verranno testati per valutare al meglio i settori di impiego, valutandone anche l’efficienza economica sia durante il processo che in fase di vendita e di utilizzo al fine di migliorare l’efficienza della biomassa e dei rifiuti biogeni.
Dapprima il consorzio si occuperà di concentrare l’energia presente, spesso infatti la biomassa non ha un alto potere energetico. I residui verranno successivamente lavorati in appositi laboratori dove saranno trasformati in coke e in olio poi mescolati per ottenere dei prodotti definiti portatori di energia. I portatori a loro volta dovranno essere ulteriormente lavorati per poi essere impiegati a larga scala. Oltre a dar vita a cherosene, benzina o diesel potranno essere isolati anche prodotti plastici e chimici tra cui etilene, proprilene e metanolo.
BIOBOOST, la cui conclusione è prevista per il 2015 si avvarrà delle competenze di esperti provenienti da Germania, Grecia, Paesi Bassi, Austria, Polonia e Finlandia.