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Agroenergie, il Milleproroghe rinvia l’aumento delle tasse

Nel Decreto legge la conferma del regime di tassazione previsto nel 2014 per biomasse e biogas

Dalle agroenergie il 45% della produzione verde 2020(Rinnovabili.it) – Torna il Decreto legge Milleproroghe. Il provvedimento pubblicato in Gazzetta Ufficiale in questi giorni e ora in mano alla Camera, riporta come ogni anno una ventina di slittamenti in materia di pubbliche amministrazioni, ambiente, scuola e sanità. Tra le novità di quest’anno il DL n. 192/2014 introduce anche un articolo inerente le energie rinnovabili. Nel dettaglio l’articolo 12 stabilisce la proroga ancora di un anno per l’attuale sistema di tassazione per le agroenergie, facendo di fatto slittare al 2016 l’aumento fiscale previsto dal DL Irpef n. 66/2014. Quest’ultimo provvedimento infatti aveva introdotto una modifica nella determinazione del reddito imponibile derivante dalla produzione e cessione di energia elettrica e calore da fonti rinnovabili agroforestali e fotovoltaiche e dai carburanti prodotti dalle agroenergie portando la tassazione di tutte le entrate al 25%. La notizia è stata accolta con soddisfazione da Confagricoltura, che ricorda come con la nuova tassazione “spropositata per il biogas e per le biomasse”, il settore delle agroenergie avrebbe rischiato di versare nelle casse dello Stato più di cinque volte rispetto a quanto indicato dalla legge stessa.

“Pertanto – ricorda l’Organizzazione – anche nel 2015 il prelievo fiscale, in linea con quanto previsto dal comma 1 bis dell’art. 22 del d.l. 66/14, sarà limitato ai corrispettivi della vendita dell’energia, con esplicita esclusione della quota incentivo per il biogas e le biomasse, con la previsione di una fascia di produzione di energia che continua ad essere considerata produttiva di reddito agrario (260.000 kWh per il fotovoltaico e 2.400.000 kWh per le biomasse ed il biogas). La necessità individuata da Confagricoltura è quella di intervenire in fase di conversione in legge del decreto legge Milleproroghe per poter stabilizzare il regime di tassazione. “Occorre – conclude la nota della confederazione – dare certezze ad un settore che, solo nel biogas, ha investito circa quattro miliardi di euro negli ultimi quattro anni, sviluppando oltre 10.000 posti di lavoro”.