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Aebiom, la biomassa è la FER in maggiore crescita

(Rinnovabili.it) – La biomassa è la fonte energetica rinnovabile in più rapida crescita. A dichiararlo le previsioni energetiche dell’UE, raccolte in un rapporto statistico condotto dall’ Associazione Europea sulle Biomasse.
Nel documento l’associazione dichiara che il futuro delle biomasse deve passare attraverso l’utilizzo termico aumentando la cogenerazione e le reti centralizzate di riscaldamento e raffrescamento. I dati, il cui ultimo aggiornamento risale al 1° luglio 2011 ha messo in evidenza il fondamentale contributo che le biomasse hanno dato alla generazione dell’energia prodotta e consumata nei 27 che, nel 2010, ha rappresentato il 68,6% calcolato sul totale del contributo dato dalle fonti energetiche alternative. Il rapporto traccia inoltre una panoramica generica sul contributo energetico delle altre FER notando, nonostante un aumento complessivo della generazione, lo stallo dell’idroelettrico mentre la curva di solare ed eolico continua a salire, con la biomassa che figura come la risorsa energetica verde più sfruttata in Europa.

A seguito dell’elaborazione dei dati è stato determinato un contributo da parte delle bioenergie pari a 82,2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) in energia consumata, di cui 58,8 Mtep (71%) per usi termici con la previsione che il contributo della biomassa nel 2030 passi da 236 a 255 Mtep con un aumento fino al 210% della quota attuale di mercato.
La maggior parte delle biomasse necessarie per raggiungere gli obiettivi fissati al 2030 verranno dai residui forestali (41%), rifiuti (38%) e dall’agricoltura (21%), in particolare da coltivazioni agricole, paglia e potature.
Il futuro energetico europeo si racchiude quindi nella cogenerazione, dicono i dati dell’Aebiom mettendo in luce anche l’importanza del teleriscaldamento e del raffrescamento centralizzato seguendo l’esempio dei paesi che attualmente fanno un utilizzo notevole di tali tecnologie come Svezia, Finlandia e Danimarca. A seguire Francia, Austria e Portogallo supportate da una fiorente industria forestale mentre cedendo nei particolari il maggior numero di impianti con potenza inferiore al megawatt sono localizzati nell’Europa centrale con i maggiori che invece si trovano nel nord del continente.

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