Dal grafene trasparente un nuovo concept per la produzione e l'accumulo di energia elettrica. Lo studio su ACS
Verso una nuova era di batterie flessibili e trasparenti
(Rinnovabili.it) – Batterie flessibili e trasparenti in grado non solo di accumulare energia ma anche di produrla: questo l’obiettivo che sta perseguendo un gruppo di ricercatori del Daegu Gyeongbuk Institute of Science and Technology, in Corea del Sud. I primi risultati sono stati presentati in questi giorni in una pubblicazione scientifica su ACS Applied Materials and Interface (testo in inglese).
L’articolo riporta la creazione di un dispositivo multifunzione a base di grafene nel campo dell’elettronica portatile e indossabile. Nel dettaglio, il ricercatore Choi Chang-presto ha impiegato “un film di grafene a strato singolo” come elettrodo dell’apparecchio. Queste pellicole sono caratterizzate da un’eccellente conduttività elettrica, tale da renderle ideali per l’elettronica che richiede batterie flessibili e leggere. In realtà in questo caso è più giusto parlare di supercondensatori dal momento che il dispositivo accumula energia in un campo elettrostatico e non chimico.
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Nel complesso il devices coreano è formato da due pannelli, a loro volta composti da una serie di sottilissimi strati impilati uno sull’altro. Il pannello superiore contiene il supercondensatore e un sensore tattile; quello inferiore un generatore triboelettrico, che permette il trasferimento di cariche elettriche tra materiali diversi (di cui almeno uno isolante) per semplice strofinamento o contatto. La squadra è riuscita a implementare con successo una trasparenza del 77,4 per cento impiegando un nano polimero contenente un elettrolita semisolido.
Il risultato è un piccolo dispositivo elettronico, per ora senza finalità ma capace autoricaricarsi. “Le applicazioni nel campo dell’elettronica portatile e indossabile stanno diventando multifunzionali – spiega il team nell’articolo su ACS – e il raggiungimento della trasparenza espande il campo di applicazione ad apparecchi come display flessibili indossabili o computer attaccabili alla pelle”.
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La ricerca è solo all’inizio ma gli scienziati promettono grandi passi avanti in futuro. “Abbiamo deciso di iniziare questo studio perché siamo rimasti colpiti dagli smartphone trasparenti che appaiono nei film. C’è ancora molta strada da fare per la commercializzazione a causa degli alti costi di produzione, ma faremo del nostro meglio per far avanzare ulteriormente questa tecnologia”.