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Batterie all’alluminio: più economiche e sostenibili

Un nuovo elettrolita, prodotto dalle piante, è in grado di rendere le batterie a ioni di alluminio una promettente alternativa alla tecnologia al litio

Batterie all'alluminio

 

Dalle piante un aiuto per abbassare il costo delle batterie all’alluminio

(Rinnovabili.it) – Sul futuro delle batterie al litio si proietta l’ombra di un mercato sempre meno stabile. Mentre le tecnologie di riciclo sono ancora in fase di Ricerca e Sviluppo, il settore minerario accende nuove tensioni sui prezzi dei metalli, cobalto in primis (Leggi anche Il mercato dei metalli si scontra con l’accumulo: turbolenze in arrivo). Una delle strade alternative indagate nel settore dell’accumulo è rappresentata dalle batterie all’alluminio.  A basso costo, sicure e con un’alta densità di potenza (1060 Wh al kg contro il limite di 406 Wh al kg della tecnologia agli ioni di litio), questi dispositivi devono risolvere ancora alcuni nodi tecnici, come ad esempio una vita ridotta rispetto alle principali concorrenti e un maggior rischio di perdita di capacità energetica.

 

In questo campo scientifico, un team di ricercatori guidato dal professor Thomas Nann della Victoria University of Wellington ha creato un nuovo elettrolita che potrebbe essere la chiave per rendere le batterie all’alluminio ancora più sicure e sostenibili. La ricetta prevede una “miscela eutettica a temperatura ambiente di acetammide e cloruro di alluminio” che viene successivamente diluita con diclorometano. “Questo elettrolito renderà le batterie meno costose e più facili da produrre”, spiega il professor Nann. “È più economico dei liquidi ionici attualmente utilizzati nelle batterie all’alluminio ed è anche più sostenibile, dal momento che può essere prodotto a partire dalle piante”.

 

Il gruppo di scienziati ha testato il nuovo elettrolita in una batteria standard basata su grafite e i primi risultati, pubblicati sulla rivista scientifica Royal Society of Chemistry, risultano promettenti. “Il litio e il cobalto sono sostanze potenzialmente pericolose”, aggiunge lo scienziato. “I danni alle batterie che contengono questi elementi, possono farle esplodere; inoltre sono tossici, non sono facilmente riciclabili e stiamo esaurendo le risorse disponibili. Se non dovessimo trovare fonti alternative di litio e cobalto, finiremo per esaurire le materie prime che attualmente utilizziamo per produrre le batterie”.

 

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