(Rinnovabili.it) – Aumentare la propria quota di energie rinnovabili nel consumo cittadino fino al 55% nell’arco di soli 10 anni. Un obiettivo ambizioso ma forse non degno di troppa attenzione se non fosse che tale dichiarazione d’intenti arriva direttamente dalla città di Austin, in Texas. Per lo Stato del petrolio e del fracking, la scelta di dare fondo alle proprie potenzialità green non è cosa di tutti i giorni. Eppure il consiglio comunale di Austin ha approvato un nuovo piano di produzione per la sua utility che lo colloca in una posizione di leadership nazionale nella transizione verso l’energia rinnovabile. Nel dettaglio il programma prevede di aumentare la capacità green installata, raggiungendo entro il 2020 i 200 MW rinnovabili, e 950 MW nel 2025 da ottenere essenzialmente incrementando la potenza del fotovoltaico (sia su scala utility che domestica).
Misure di efficienza energetica, attuabili anche attraverso reti e contatori intelligenti faranno il resto del lavoro, assieme ad un progetto di almeno 10 MW di tecnologia di energy storage. Il piano è il risultato di mesi di negoziati tra il Consiglio Comunale, la municipalizzata Austin Energy, leader religiosi, il Sierra Club e altre sette organizzazioni ambientali dello stato, e dovrebbe tradursi in una riduzione del 75-80% delle emissioni di carbonio nella produzione di energia elettrica della città entro il 2025. “Questo è l’inizio di un processo che ci porterà a non usare più il carbone, ridurre l’uso del gas e aumentare la quota di energie rinnovabili, in particolare quella solare”, ha spiegato Cyrus Reed, direttore ad interim del Sierra Club. “E’ un piano, è una quasi una mappa stradale, che avrà bisogno di vigilanza costante”.