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Associazioni a AEEGSI: la riforma della bolletta così non va

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Associazioni a AEEGSI: la riforma della bolletta così non va

 

(Rinnovabili.it) – L’Autorità per l’Energia (AEEGSI)sta smettendo mano alla riforma della bolletta, ma la proposta che sta definendo si preannuncia essere un vero colpo di scure per la maggior parte dei consumatori. Il principio base su cui si verterà tutta la rimodulazione delle tariffe di rete e delle componenti tariffarie, è “più consumi, più risparmi”: un vero e proprio paradosso per un Paese che ha fatto dell’efficienza energetica uno dei suoi cavalli di battaglia più riusciti e che dovrebbe ora premiare la razionalizzazione dell’energia e non gli sprechi. A ricordare perché la riforma non sia adeguata agli obiettivi imposti dalla normativa di riferimento né alle esigenze sociali, ambientali, economiche e produttive sono oggi sette associazioni che chiedono all’AEEGSi la sostanziale modifica del documento. In una lettera inviata all’indirizzo dell’Authority, Adusbef, Codici Associazione Consumatori, Greenpeace, Italia Solare, Kyoto Club, Legambiente e Wwf  mettono nero su bianco il motivo per cui tale riforma causerà un incremento dei costi per la maggioranza dei cittadini, cancellando addirittura la possibilità di effettuare autoconsumo da fonte rinnovabile.

 

Cosa non funziona nella riforma della bolletta

“Alla base della Riforma proposta dall’Autorità, vi è la logica in base alla quale maggiore è il consumo di energia è maggiore sarà il risparmio. La Riforma, quindi, incoraggia il consumo di energia elettrica prelevata dalla rete, che è ancora prevalentemente prodotta da fonte non rinnovabile, disincentivando ogni forma di risparmio […] Non solo, la Riforma aumenta i costi dell’energia elettrica in modo particolare per le fasce deboli della popolazione”, scrivono le associazioni in una nota stampa congiunta. “Con tale Riforma, l’Autorità propone in sostanza di eliminare ogni incentivo all’efficienza energetica, aumentare i costi energetici per la maggior parte degli utenti, incentivare l’utilizzo dell’energia elettrica dalla rete che, nonostante la grande crescita delle rinnovabili di questi ultimi anni, è ancora per la maggior parte  prodotta da fonti fossili e inquinanti nelle grandi centrali termoelettriche, ostacolare gravemente  la possibilità di fare generazione distribuita non inquinante da fonte rinnovabile per autoconsumo”.

Modifica o denuncia, l’aut aut delle associazioni

Ma non è solo un  gesto d’accusa quello che compiono oggi le associazioni: la missiva riporta infatti anche delle proposte di modifica, come ad esempio l’introduzione della facoltà per le famiglie con più di cinque componenti di richiedere l’applicazione della tariffa D1 non progressiva.

Ma, avvertono, se l’impostazione del documento non verrà in alcun modo modificata, “ci si riserva fin da ora di denunciare alla Commissione Europea la violazione con questa riforma dei principi e obiettivi base stabiliti dalle direttive comunitarie”.

 

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