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Aruba: isola decarbonizzata con l’aiuto di Sir Branson

Il magnate della Virgin ha firmato, tramite la sua organizzazione no-profit, un accordo per trasformare il piccolo protettorato olandese nella prima economia mondiale ad energia sostenibile

(Rinnovabili.it) – L’isola caraibica di Aruba è intenzionata a ottenere l’etichetta di “prima economia mondiale ad energia sostenibile“. Per riuscirci ha chiesto aiuto a uno dei più eclettici tycoon musicali, il magnate della Virgin Richard Branson. In realtà, il piccolo protettorato olandese deve già oggi un quinto del suo fabbisogno energetico al vento, quota verde destinata ad aumentare grazie ad una serie di progetti per lo sfruttamento dell’energia solare. Ma per rendere più solerte la propria transizione, ha siglato in questi giorni una partnership con la Carbon War Room, l’organizzazione no-profit lanciata da sir Branson.

In questo contesto, l’associazione svilupperà un percorso di crescita sostenibile in linea con le politiche dell’Isola e l’approccio del “dialogo sociale”. I piani preliminari verranno presentati formalmente oggi e comprendono lo sviluppo di una rete intelligente e l’installazione di tecnologie energetiche verdi che possano operare a livello commerciale, insieme a nuovi sistemi di  trasporto a basse emissioni ed un programma di incentivi dedicati a famiglie e imprese del luogo.

La Carbon War Room opera mettendo a contatto il finanziamento di progetti ed il capitale di crescita con gli imprenditori delle infrastrutture, i manager d’azienda, i Governi e le ONG; in tal modo può identificare ed abbattere le barriere di mercato, apportando così miglioramenti ambientali e in parallelo crescita economica. La strategia di CWR mirerà quindi ad attirare nel progetto società tecnologiche e di finanziamento filantropico per supportare il processo di raccolta dei necessari investimenti privati. Un modello che Branson è convinto si possa replicare efficacemente su altre isole dei Caraibi e del Pacifico. “Aruba può costituire un meraviglioso esempio per le altre nazioni insulari dimostrando di potersi sbarazzare dei combustibili fossili, proteggendo le proprie meravigliose risorse naturali e continuando a far crescere la propria economia”, ha spiegato il fondatore della Virgin dal palco brasiliano di Rio+20.