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Apple annuncia un fondo da 300 mln per l’energia pulita in Cina

Il nuovo China Clean Energy Fund mira a realizzare almeno 1 gigawatt di nuova capacità nel gigante asiatico attraverso impianti rinnovabili

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La nuova mossa verde di Apple strizza l’occhio alla Cina

(Rinnovabili.it) – L’energia pulita è divenuta parte integrante della strategia aziendale di Apple. Quello che nei primi anni del 2000 sembrava puro greenwashing, è divenuto nel tempo un vero e proprio asset aziendale. Il big dell’elettronica lo ha mostrato a tutti quando, ad aprile di quest’anno, ha annunciato di aver portato termine la propria rivoluzione verde: tutti i data center, gli uffici e i punti vendita appartenenti alla celebre mela e sparsi in ben 43 Paesi nel mondo sono attualmente alimentanti da elettricità prodotta solo con fonti rinnovabili.

E se il progetto non dovesse bastare, Apple è pronta a rincarare la dose. Come? Con il lancio di un fondo d’investimento milionario dedicato all’energia pulita. È di oggi, infatti, la notizia che la compagnia di Cupertino, in collaborazione 10 dei suoi principali fornitori e partner di produzione, ha creato il China Clean Energy Fund, del valore di ben 300 milioni di dollari.

 

Come il nome fa intendere, le risorse saranno tutte investite nella realizzazione di nuovi progetti rinnovabili in Cina. L’obiettivo è realizzare, nei prossimi 4 anni, una nuova potenza verde di almeno un gigawatt, un quantitativo sufficiente ad alimentare circa 1 milione di case nel paese. “La missione di Apple non ha mai vacillato, siamo qui per cambiare il mondo […] è per questo che ci sforziamo sempre di fare di più con meno, riducendo il nostro impatto sulla Terra, espandendo e ridefinendo le possibilità future”, ha scritto la società il suo rapporto sulla responsabilità ambientale 2018. Il China Clean Energy Fund nasce come naturale continuazione di questi sforzi e, se i risultati dovessero convincere, il modello potrebbe essere replicato in altre nazioni. Ciò che non si può far meno di notare è che l’investimento arriva proprio in un momento in cui la battaglia commerciale fra USA e Cina affila le armi del protezionismo. Per la società di Tim Cook c’è molto in ballo dal momento che fabbrica la maggior parte dei suoi prodotti in Cina, prima rispedirli in tutto il mondo, Stati Uniti compresi.

 

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