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Amici della Terra: “Non più ambiguità sulla SEN”

(Rinnovabili.it) – “Per correggere davvero gli errori del passato serve maggiore chiarezza sui costi e i benefici delle diverse fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica”. Così gli Amici della Terra hanno commentato il testo della Strategia Energetica Nazionale, attualmente in fase di consultazione, sulla quale sono convinti si debba eliminare qualsiasi ambiguità sui costi e i benefici delle politiche proposte per il futuro. A detta dell’Associazione, infatti, affinché rinnovabili ed efficienza energetica siano effettivamente una fonte di ricchezza e di sviluppo per il Paese, è necessario superare gli errori di un passato caratterizzato da una “dissennata stagione degli incentivi senza criteri alle rinnovabili elettriche – si legge nel comunicato appena diffuso – di cui ancora non vengono percepite fino in fondo le conseguenze negative in termini di costi per la collettività e l’ambiente e di scarsa ricaduta sull’economia italiana”. È questa la premessa da cui l’associazione ha fatto scaturire una serie di proposte.

 

Per prima cosa sarebbe opportuno elaborare precise analisi costi-benefici sia degli incentivi per efficienza e fonti rinnovabili termiche ed elettriche concessi fino ad oggi che di quelli previsti da qui al 2020 e oltre. Andrebbe poi chiarito nel testo della SEN il contributo delle politiche di efficienza energetica e quello della crisi alla riduzione dei consumi; da qui la proposta di stoppare, dopo le aste, nel 2015, e dopo il V Conto Energia, nel 2016, gli incentivi alle FER elettriche intermittenti, privilegiando quelle continue e con maggiori ricadute, come la geotermia o gli impianti di cogenerazione a biomasse. Assumendo, infine, lo scenario di evoluzione dei consumi presentato nel PAN e condividendo l’obiettivo nazionale globale al 2020 del 20% di consumi coperti da FER riportato nella SEN, gli Amici della Terra propongono di aumentare al 22% l’obiettivo al 2020 delle FER termiche e di ridurre al 31% (dal 37% proposto nella SEN) quello delle FER elettriche. «In questo modo verrebbe dato un chiaro segnale di discontinuità rispetto al precedente ciclo di politiche per l’efficienza energetica e le rinnovabili – ha spiegato l’associazione, aggiungendo che – tale scelta consentirebbe sempre di raggiungere l’obiettivo del 20% nel 2020, privilegiando con chiarezza le rinnovabili termiche che sicuramente possono svilupparsi nella misura proposta con minori costi di incentivazione e maggiori ricadute per l’economia italiana rispetto alle rinnovabili elettriche».

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