(Rinnovabili.it) – Un nuovo accordo per la tutela dei consumatori. Lo hanno firmato il presidente dell’Autorità per l’energia (Aeegsi), Guido Bortoni, e quello dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), Giovanni Pitruzzella. Si tratta di un protocollo di intesa che mira, nelle intenzioni, a rafforzare i consumatori vittime di pratiche commerciali scorrette. Si aggiorna pertanto il precedente Protocollo Quadro del 2012, ottemperando al Dlgs del 21 febbraio scorso, approvato in recepimento della direttiva europea. Ma quale sarà l’utilità del nuovo accordo, e come si realizzerà il miglior controllo sulle scorrettezze commerciali? Secondo il Protocollo d’intesa, sostanzialmente avverrà una segnalazione reciproca di casi in cui si riscontrano violazioni della normativa o della regolamentazione del settore di competenza dell’Aeegsi. Dunque un rafforzamento delle comunicazioni, una più profonda collaborazione dell’Authority per l’energia e un flusso di dati più frequente e costante fra i due soggetti. Per facilitare le operazioni, verrà creato un gruppo di lavoro permanente che dovrà monitorare l’attuazione del Protocollo, lo scambio dei dati e le informazioni sui procedimenti avviati, la fissazione di termini di 30 e 45 giorni (a seconda che si tratti si sanzioni o di impegni sostitutivi) per emettere un parere sulle procedure.
L’Autorità per l’energia collaborerà poi con l’Antitrust comunicando l’eventuale esito negativo dei tentativi di comporre le controversie che si aprono tra consumatori e imprese. Succederà in caso di mancati accordi relativi a contratti nei settori di elettricità e gas conclusi violando le disposizioni del Codice di condotta commerciale.
Di solito l’Aeegsi tenta sempre come prima strada quella della conciliazione volontaria del problema. Se non dovesse riuscire, ad esempio perché rifiutata dal consumatore, che ritiene di dover proseguire nella battaglia legale, toccherà all’Agcm esaminare il caso. Nella pratica, l’Aeegsi si impegna a trasmettere il fascicolo al garante per la concorrenza, in modo da consentirgli le valutazioni di competenza.