Rinnovabili

Stoccaggio elettrochimico, Pichetto firma il Decreto sul MACSE di Terna

Stoccaggio elettrochimico, Pichetto firma il Decreto sul MACSE di Terna

  Prima asta per gli accumuli elettrochimici entro giugno 2025

“L’approvazione della disciplina segna un importante avanzamento nel nuovo disegno di mercato elettrico, incentrato sullo sviluppo e l’integrazione delle fonti rinnovabili”. Con queste parole il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha dato il via libera alla disciplina sul MACSE di Terna. L’acronimo sta per “Meccanismo di Approvvigionamento di Capacità di Stoccaggio Elettrico” e rappresenta il nuovo mercato a termine per l’accumulo centralizzato gestito dall’operatore di rete. Nel pomeriggio di venerdì 11 ottobre il ministro ha apposto la propria firma sul decreto d’approvazione delle nuove regole, inaugurando la fase operativa.

Stoccaggio centralizzato a che punto siamo?

Ricordiamo che sulla disciplina del MACSE e i suoi 17,7 miliardi di euro di sostegni, l’Italia aveva già incassato il sì della Commissione Europea a dicembre 2023. L’approvazione ministeriale era uno degli ultimi passaggi attesi.

A regime il meccanismo dovrebbe sostenere la realizzazione di nuovi impianti di accumulo per la rete. Con l’obiettivo di mettere in esercizio in totale una capacità di 71 GWh e una potenza di oltre 9 GW. A titolo di confronto lo stoccaggio elettrico centralizzato a metà 2024 contava a malapena 1,78 GWh di capacità installata e 0,52 GW di potenza. Dato al netto dei pompaggi che aggiungerebbero circa 3,45 GWh e 7,29 GW.

Come spiega lo stesso Pichetto “accrescere la nostra capacità di stoccaggio è indispensabile per raggiungere gli obiettivi del PNIEC (Piano Nazionale Energia e Clima)”. Più sistemi di accumulo su scala di rete significa maggiore capacità di gestire la penetrazione delle rinnovabili non programmabili. Aumentando la flessibilità del sistema elettrico e riducendo il curtailment.

Decreto MASE sul MACSE, e ora?

Il MACSE permetterà a Terna di approvvigionarsi di nuova capacità di stoccaggio attraverso aste competitive. Lo strumento farà competere gli sviluppatori di accumuli sulla base di offerte relative all’importo più basso di aiuto richiesto rispetto al volume di capacità offerta. I vincitori riceveranno un premio fisso annuo a copertura dei costi di investimento e di funzionamento degli impianti.

La prima asta sarà rivolta solo alla tecnologia di accumulo tramite batterie a ioni di litio e si svolgerà nel primo semestre del 2025

“Un successivo provvedimento consentirà poi di disciplinare gli approvvigionamenti per gli stoccaggi idroelettrici”, scrive il dicastero dell’Ambiente, dando il via libera alla prima asta per i pompaggi.

Leggi anche Produzione e consumo di energia in Italia: meno gas, più rinnovabili

Exit mobile version