Da gennaio a settembre 2024 in Italia sono stati installati 168.550 nuovi sistemi di accumulo per una potenza di 1.591 MW e una capacità di 4.387 MWh. Frenano le installazioni residenziali e quelle C&I, mentre cresce il segmento utility scale. Incertezze e timori sull'iter autorizzativo post Testo Unico
Come sta andando il mercato dei sistemi di accumulo in Italia? In un momento come quello attuale caratterizzato da molti cambiamenti e incertezze, il trend non può che riflettere un certo dinamismo. Finito il traino del Superbonus, il segmento degli accumuli residenziali è crollato. Ma anche quello commerciale-industriale ha tirato il freno. Una crescita c’è comunque stata, come evidenzia il rapporto “Osservatorio Sistemi di Accumulo” di ANIE Federazione. Nel dettaglio nei primi sette mesi di quest’anno il comparto dello stoccaggio energetico nazionale ha visto aggiungere oltre 168mila nuove unità, per una potenza complessiva di oltre 1,5 GW e una capacità di più 4,3 GWh.
Sistemi di accumulo 2023 vs. 2024
Confrontando i dati dei primi 9 mesi del 2024 con il corrispettivo del 2023 emerge un netto calo del 25% nel numero di batterie domestiche. Calo che trascina con sé ovviamente anche i dati della nuova potenza/capacità rispettivamente al meno 31% e meno 29% sui dati 2023.
Vanno meglio ma non troppo gli accumuli commerciali e industriali (C&I). Da gennaio a settembre 2024 il segmento ha fatto registrare una flessione del 18% in termini di numero di nuove installazioni, del meno 29% sul fronte della potenza e del meno 11% nella capacità, rispetto alla crescita dell’anno precedente.
A crescere è invece l’energy storage su scala utility sia grazie agli impianti vincitori dell’asta del capacity market sia quelli c.d. “merchant”, vale a dire non soggetti a meccanismi di incentivazione. E anno su anno i numeri crescono forte: più 133% di unità installate, più 532% di potenza e addirittura più 2877% di capacità.
I fattori che influenzano il sistemi di accumulo in Italia
Come spiegato in apertura la grande flessione annuale del segmento residenziale è attribuibile alle modifiche apportate alle detrazioni che assieme alla cancellazione del superbonus 110% ha visto una serie di cambiamenti e complicazioni in corsa. Ma in linea generale sul comparto incombono diverse incognite legate agli iter autorizzativi.
Come ricorda la stessa Anie il Testo Unico Rinnovabili – nato per semplificare il permitting nazionale in materia di FER – al momento lascia più dubbi che altro. “Il documento, depositato presso le Commissioni parlamentari, non chiarisce in modo univoco quale sia l’iter autorizzativo che occorre intraprendere per le differenti configurazioni dei sistemi di accumulo, diversamente dal quadro normativo attualmente in vigore, né tantomeno chiarisce come verrà gestito il transitorio e la portata retroattiva delle nuove norme”.
Oggi il mercato attende con trepidazione la pubblicazione del provvedimento in Gazzetta Ufficiale ma Anie Rinnovabili si è fatta avanti per chiedere delle rassicurazioni. Nel dettaglio l’associazione chiede che le modifiche del TU Rinnovabili si applichino solo ai progetti presentati successivamente all’entrata in vigore della legge e non agli iter autorizzativi in corso. E ha sottolineato le criticità di “eventuali conflitti di competenza tra amministrazioni qualora, a seguito delle modifiche apportate, l’iter pendente debba proseguire presso un’amministrazione diversa da quella che era titolare del procedimento autorizzativo ai sensi della normativa previgente”.
Riflettori puntati anche sulle tempistiche con cui Regioni e Province Autonome dovranno armonizzare le rispettive leggi con quella nazionale. “Diventa essenziale – afferma Anie – garantire che possano essere avviati iter autorizzativi in questo arco temporale, auspicando che sia lasciata facoltà al proponente se procedere secondo la legislazione previgente o se adottare il nuovo dettato legislativo qualora Regioni e Province Autonome non legiferino prima dei 6 mesi”.
Energy Storage, i dati cumulati a Settembre 2024.
Grazie anche alla crescita di questi mesi al 30 settembre 2024 risultavano installati 692.386 Sistemi di Accumulo in Italia, per una potenza complessiva di 5.034 MW e una capacità massima di 11.388 MWh.