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Arriva Salgenx S3000, la batteria di flusso all’acqua salata

La nuova divisione della statunitense Infinity Turbine LLC ha sviluppato una batteria di flusso che non utilizza vanadio o membrane, e che può essere utilizzata contemporaneamente per l'accumulo elettrico e termico

batteria di flusso all'acqua salata
Credits: Salgenx

Una batteria di flusso all’acqua salata da 3000 kWh

(Rinnovabili.it) – È stata progettata per l’accumulo energetico fisso su larga scala e non ha bisogno di litio, vanadio o bromo. È Salgenx S3000, la batteria di flusso all’acqua salata creata da Infinity Turbine LLC per offrire una soluzione di storage abbordabile ed efficiente.

Le batterie di flusso redox rappresentano una promettente tecnologia di accumulo per l’energy storage su larga scala. Tuttavia, alcuni ostacoli ne limitano ancora una ampia implementazione, come l’alto costo del vanadio e le scarse prestazioni delle membrane ionoselettive. Ecco perché il comprato da anni sta studiando alternative senza membrana basate su elettroliti immiscibili che eludano i materiali classici. Tra questi c’è la nuova batteria di flusso all’acqua salata creata dalla divisione Salgenx di Infinity Turbine LLC.

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Il concetto alla base è lo stesso delle flow battery tradizionali: due serbatoi separati di elettroliti che vengono in contatto con gli elettrodi per generare elettricità. Nella batteria di flusso Salgenex tuttavia gli elettroliti – acqua contenente cloruro di sodio (NaCl) e un elettrolita organico proprietario – si incontrano nello stack centrale scorrendo sopra gli elettrodi, senza separazione. Salgenx S3000 – questo il nome del sistema – offre una capacità d’accumulo di 3.000 kWh ad un costo di produzione di 100$ il kWh. “Con una durata di vita di circa 25 anni insieme a materiali attivi che costano circa $ 5/kWh, rappresenta un valido concorrente per le batterie a base di litio, vanadio o bromo”, spiega la società in una nota stampa.

La batteria offre una capacità di stoccaggio sia elettrica che termica. Il serbatoio dell’acqua salata può essere, infatti, utilizzato contemporaneamente per accumulare calore, in combinazione con una pompa di calore che utilizzi la CO2 come refrigerante.

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“La maggior parte del sistema può essere acquistata e assemblata in loco, il che consente alle comunità locali di costruire i propri sistemi di storage”, continua Slagenex. “Un ulteriore vantaggio è che l’acqua salata non ha gli stessi problemi di infiammabilità del litio. Non è tossica ed è disponibile ovunque. Puoi trovarla negli impianti di estrazione di petrolio e gas, nelle salamoie geotermiche, negli stagni di raffreddamento delle centrali elettriche, negli effluenti dei sistemi di desalinizzazione e persino nel tuo sistema di condizionamento domestico”.