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Regolamento UE Batterie e Rifiuti, pronto per la Gazzetta

Il Consiglio ha adottato stamane il provvedimento comunitario che rafforza le norme di sostenibilità per le batterie e i loro riciclo, ultimo passaggio della procedura di adozione

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Pile ed accumulatori, si chiude il cerchio (o quasi)

(Rinnovabili.it) – Dopo il Parlamento Europeo anche il Consiglio dell’Ue ha votato l’accordo raggiunto a dicembre 2022, approvando definitivamente il nuovo Regolamento europeo sulle batterie e loro rifiuti. Il provvedimento aspetta ora la firma dei co-legislatori per poi approdare sulla Gazzetta europea ed entrare in vigore solamente 20 giorni dopo.

Non vi sono novità rispetto al testo convalidato lo scorso anno, ma la cui proposta originaria risale addirittura al 2020. Il nuovo Regolamento abroga l’attuale ma obsoleta direttiva in materia di rifiuti di pile e accumulatori (2006/66/CE) per adattare il mercato comunitario alle nuove esigenze di circolarità e sostenibilità. Nella pratica ciò si traduce in un pacchetto di norme in grado di occuparsi dell’intero ciclo di vita delle batterie, dalla produzione allo smaltimento, passando ovviamente per il riciclo. E di ogni tipologia: portatili, SLI (forniscono energia per l’avviamento, l’illuminazione o l’accensione dei veicoli), per i mezzi di trasporto leggeri come e-bike o e-scooter (LMT), per i veicoli elettrici e industriali.

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Gli obiettivi del Regolamento sulle batterie e i rifiuti di batterie

Il testo introduce nuovi target, a partire da quelli della raccolta fissati al 45% entro il 2023, al 63% entro il 2027 e al 73% entro il 2030 per le batterie portatili (rispetto all’immesso sul mercato). Insieme ad un 51% entro il 2028 e al 61% entro il 2031 per le batterie LMT. Su fronte della progettazione, obbliga inoltre i fabbricati ad impiegare livelli minimi di cobalto (16%), piombo (85%), litio (6%) e nichel (6%) ottenuti dal riciclo de rifiuti di produzione e di consumo.

Per il litio poi, il Regolamento fissa un target di recupero del 50% entro la fine del 2027 e dell’80% entro la fine del 2031, con la possibilità di modifiche mediante atti delegati in funzione degli sviluppi tecnologici , del mercato e della disponibilità del metallo stesso. Introduce quindi uno specifico obiettivo di efficienza del riciclaggio per gli accumulatori nichel-cadmio, dell’80% entro la fine del 2025 , mentre per tutti gli altri rifiuti di batterie la quota rimane al 50% entro la stessa data.

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Dalla parte del consumatore

Lato consumatori, le norme impongono la raccolta gratuita per gli utenti finali i rifiuti delle batterie LMT, SLI, industriali e dei veicoli elettrici. E che entro il 2027 tutte le pile e gli accumulatori incorporati negli apparecchi siano rimovibili e sostituibili dall’utilizzatore finale, lasciando agli operatori tempo sufficiente per adattare la progettazione dei loro prodotti a tale requisito.

 Non solo. Le batterie dei veicoli elettrici, le LMT e quelle industriali ricaricabili con una capacità superiore a 2 kWh dovranno essere dotate di una dichiarazione obbligatoria dell’impronta di carbonio, oltre a disporre di un “passaporto digitale” che includa informazioni sul modello e l’utilizzo. Per tutte le ricaricabili sono inoltre previste etichette e codici QR con informazioni relative alla loro capacità, prestazioni, durata, composizione chimica, nonché il simbolo della “raccolta differenziata”.

Secondo l’accordo, infine, tutti gli operatori economici che immettono batterie sul mercato dell’UE, ad eccezione delle piccole e medie imprese, dovranno sviluppare e attuare una cosiddetta “politica di due diligence” nella catena di approvvigionamento per le materie prime e seconde.