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Regolamento sulle batterie UE, gli eurodeputati vogliono più riciclo e circolarità

Regolamento sulle batterie UE: il parlamento UE alza l’asticella
Foto di mhoppsy da Pixabay

Ora il negoziato con il Consiglio sul regolamento sulle batterie

(Rinnovabili.it) – Obiettivi di riciclo più alti nell’energy storage per le materie prime critiche. Batterie più facili da sostituire, anche negli smartphone. E più sostenibili, anche grazie a standard sulla due diligence estesi all’intera supply chain. Lo chiede il parlamento europeo nel voto sul nuovo regolamento sulle batterie, approvato oggi a larghissima maggioranza (584 sì, solo 67 no e 40 astenuti).

Rispetto al testo presentato dalla Commissione nel dicembre 2020, l’aula di Strasburgo chiede obiettivi più alti sulla raccolta di batterie portabili: il 70% entro il 2025 (invece del 65%) e l’80% entro il 2030 (10 punti percentuali più della proposta originale). L’europarlamento propone poi una nuova categoria, quella di batterie per mezzi di trasporto leggeri (Light Means of Transport, LMT), in cui rientrano ad esempio monopattini e biciclette elettrici. Per questa tipologia i due obiettivi di raccolta sono rispettivamente del 75% e dell’85%. Per le batterie degli EV e quelle di altri usi industriali il target è invece del 100%.

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Nella versione dell’Europarlamento, il nuovo regolamento sulle batterie UE impone obiettivi di riciclo delle materie prime critiche più alti. Dal 2026, dovrà essere riciclato a fine vita il 90% del nichel, del rame e del cobalto e il 70% del litio (il doppio di quanto proposto dalla Commissione). Basta batterie per smartphone incollate al corpo del dispositivo. Sul versante design, per migliorare la circolarità di questi prodotti, il regolamento richiede infatti dal 2024 una progettazione che renda le batterie facilmente sostituibili.

Il nuovo regolamento sulle batterie UE fissa poi nuovi obblighi per l’industria in materia di trasparenza e rispetto dei diritti umani. Le aziende devono garantire che la loro supply chain rispetti standard ambientali e umanitari, sia a livello di estrazione che di lavorazione e di commercializzazione.

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Il testo, decisamente più ambizioso della prima versione, fa cantare vittoria ai Verdi. “Grande successo”, twitta l’eurodeputata tedesca Anna Cavazzini. “Questa è una grande notizia per il pianeta, per i lavoratori e le comunità, per i consumatori… e per la nostra indipendenza energetica”. Con questo testo, Strasburgo va a negoziare il testo definitivo del regolamento con il Consiglio europeo.

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