La nuova tecnologia Electrode-to-Pack di 24M è stata presentata in anteprima al Japan Mobility Show. Ota: "Stiamo andando oltre la nostra tecnologia di base per diventare un’azienda con un set tecnologico rivoluzionario"
Il sistema offre una densità di energia “senza precedenti” a livello di pacco
(Rinnovabili.it) – Un punto di svolta per la mobilità elettrica e per i sistemi di stoccaggio energetico. Così la 24M, società attiva nell’energy storage con sede Cambridge, ha presentato il suo 24M ETOP™. Di cosa si tratta? Di un innovativo sistema di pacco batteria ottimizzato che presenta elettrodi confezionati direttamente nella struttura, eliminando la necessità di singole celle e moduli.
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Celle, moduli e pacchi batteria: quali differenze?
Per i meno avvezzi al mondo delle ricaricabili è necessaria un piccolo chiarimento. Celle, moduli e pacchi rappresentano diverse “forme” di batterie in differenti fasi applicative. Le celle sono la base: unità elettrochimiche costituite da un elettrodo positivo, un elettrodo negativo, un separatore e un elettrolita. I moduli rappresentano invece il passaggio successivo: si tratta di unità composte da più celle batteria assemblate insieme per fornire tensione e capacità più elevate. Per la precisione collegando le celle in serie o in parallelo, il modulo batteria può soddisfare requisiti energetici differenti a seconda dell’applicazione richiesta. Le connessioni seriali, infatti, aumentano la tensione totale, mentre quelle parallele aumentano la capacità totale.
Il pacco batteria costituisce, per così dire, il “terzo livello”. Si tratta di un’unità integrata formata dall’assemblaggio di più moduli e comprende oltre ai connettori, un sistema di gestione della batteria (BMS), uno per il controllo della temperatura e interfacce elettriche. Anche in questo caso tensione e capacità dipendono dalle connessioni in serie e in parallelo tra i moduli.
A titoli di esempio, quando parliamo di batterie delle auto elettriche ci riferiamo sempre al pacco batteria, che contiene al suo interno diversi moduli e celle (es. una BMW i3 possiede otto moduli impacchettati assieme, ognuno dei quali contenente 12 celle). Ma non si tratta di una regola ferrea. Le celle potrebbero essere integrate direttamente nel pacco batteria completo, senza suddividerlo in moduli singoli (Cell-to-Pack) o addirittura nel telaio del veicolo (Cell-to-chassis) come sta provando a fare la cinese Neta Auto.
Pacco batteria, la tecnologia di 24M
Alla fiera giapponese, 24M ha presentato il suo sistema Electrode-to-Pack, un pacco batteria che fa a meno dei materiali non necessari. Come spiega la stessa azienda, le attuali celle delle batterie agli ioni di litio possiedono una grande quoat di materiali inattivi, che non trasportano cariche all’interno dell’involucro. Questi elementi riducono la densità dei moduli e dell’energia, aggiungendo spese e sprechi inutili. “24M ETOP™ rappresenterà un punto di svolta per la mobilità elettrica e i sistemi di accumulo dell’energia perché fornisce una densità di energia senza pari”, ha affermato Naoki Ota, Presidente e CEO di 24M. “Questa nuova tecnologia innovativa delle batterie è resa possibile dalla nostra tecnologia Unit Cell e riflette il percorso intrapreso. Stiamo andando oltre la nostra tecnologia di base – la piattaforma di produzione 24M SemiSolid™ – per diventare un’azienda con un set tecnologico rivoluzionario che fornirà soluzioni realmente trasformative per un futuro energetico migliore”.
Secondo quanto riferito dall’azienda, il nuovo sistema Electrode-to-Pack consente la massima densità energetica disponibile a livello di pacco, e alcuni miglioramenti chiave in altre aree fondamentali. A partire da un’efficienza di impacchettamento degli elettrodi superiore al 70%. Con vantaggi in termini di autonomia e capacità sia per i veicoli elettrici che per i sistemi di accumulo stazionario. Non solo. “Oltre al processo semplificato e al ridotto utilizzo di materiali, consente di collegare gli elettrodi dell’unità in una combinazione di serie e parallelo: una novità assoluta nel settore“. Ed eliminando componenti di connessione aggiuntivi, si riduce ulteriormente anche il costo complessivo del pacchetto.