I numeri del mercato globale delle batterie in due report di alto livello
Il 2023 è stato un anno d’oro per il mercato globale delle batterie e più in generale per quello dell’accumulo. Complice la forte riduzione dei prezzi, la nuova potenza installata è quasi triplicata. A riferirlo sono due differenti rapporti curati rispettivamente dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) e dalla società d’analisi BloombergNEF. Sebbene l’oggetto dei report non coincida perfettamente (la IEA si focalizza sulle batterie, comprese quelle auto, BNEF sull’accumulo stazionario in generale), il quadro che emerge arriva alle stesse conclusioni: il settore gode di ottima salute e continuerà a svilupparsi; la Cina manterrà il dominio sulla produzione ma gli Stati Uniti si ritaglieranno il loro spazio di primo livello; gli investimenti nell’energy storage hanno superato quelli in ogni altra tecnologia pulita.
Il report di BNEF sul mercato dell’accumulo
Secondo quanto riportato dall’analista Nelson Nsitem, il mercato dell’accumulo stazionario ha aggiunto lo scorso anno 45 GW di nuova potenza e 97 GWh di nuova capacità. Un incremento guidato per la maggior parte dalla Cina, il paese che produce e installa più sistemi di energy storage al mondo. E dove i costi degli impianti di accumulo chiavi hanno raggiunto la cifra record di 115 dollari per kWh. Le previsioni sono rosee anche per il futuro a breve termine. Nel 2024 BlombergNEF prevede un balzo del 60% a circa 67GW/155GWh di implementazioni globali. E fino 2030, il mercato dovrebbe essere sostenuto da un tasso di crescita annuo del 21%, per raggiungere un dato totale cumulato di 782 GW/2.205 GWh attivi sul pianeta.
In questo percorso il calo dei prezzi delle batterie gioca un ruolo di primo piano. BNEF mette in evidenza come il merito vada attribuito soprattutto alle batterie al litio LFP (litio ferro fosfato) che, sotto la crescente produzione cinese, continuano a sottrarre quote di mercato a quelle NMC (nichel manganese cobalto). “Anche i produttori di batterie al di fuori della Cina, molti dei quali storicamente specializzati in batterie agli ioni di litio a base di nichel, stanno cercando di avviare la produzione di sistemi di accumulo utilizzando LFP“, scrive Nsitem. “I principali esempi includono LG Energy Solution e Samsung SDI con sede nella Corea del Sud, Panasonic con sede in Giappone e Freyr con sede in Norvegia. BNEF prevede che NMC deterrà una quota di mercato pari solo all’1% circa entro il 2030″.
Il report della IEA sul mercato delle batterie
L’elemento economico è uno dei temi chiave anche nell’analisi dell’Agenzia. Il rapporto sottolinea come in meno di 15 anni, i costi delle batterie siano diminuiti di oltre il 90%, uno dei cali più rapidi mai visti nelle tecnologie energetiche pulite. In questo contesto il settore energetico rappresenta oltre il 90% della domanda complessiva di batterie. Basti pensare che solo nel 2023, questo segmento ha aggiunto 42 GW di batterie (una crescita di oltre il 130% su base annua), suddivise tra progetti su scala industriale (65%) e sistemi dietro il contatore (35%).
Nel settore dei trasporti, invece, ha consentito alle vendite di auto elettriche di passare da 3 milioni nel 2020 a quasi 14 milioni lo scorso anno, con un’ulteriore forte crescita prevista nei prossimi anni. “Sebbene oggi la Cina produca la maggior parte delle batterie, il rapporto mostra che il 40% dei piani annunciati per la produzione di nuove batterie avviene in economie avanzate come gli Stati Uniti e l’Unione Europea“, scrive la IEA. “Se tutti questi progetti venissero realizzati, quelle economie avrebbero una produzione quasi sufficiente a soddisfare i propri bisogni fino al 2030, nel percorso verso l’azzeramento delle emissioni nette”.
Nello Scenario Politiche Dichiarate dell’Agenzia, l’innovazione ridurrà ulteriormente i costi totali di capitale legati allo stoccaggio delle batterie fino al 40% nel settore energetico entro il 2030. “Ciò rende lo stoccaggio a batteria abbinato al fotovoltaico una delle nuove fonti di elettricità più competitive, anche rispetto al carbone e al gas naturale”.