Una megafactory di batterie a ioni di zinco da 100 MWh all’anno
Potrebbe avere dimensioni più contenute rispetto ai grandi progetti industriali sull’accumulo lanciati in questi anni ma rappresenta in ogni caso una pietra miliare. Parliamo della megafactory di batterie agli ioni di zinco inaugurata il 2 settembre dalla svedese Enerpoly, primo stabilimento al mondo a produrre celle e pacchi batteria basati su questa chimica.
La ricetta impiegata è un brevetto della stessa azienda, fondata nel 2018 da due ricercatori dell’Università di Stoccolma: il dott. Mylad Chamoun e il dott. Samer Nameer. Ma per avere le prime batterie sul mercato bisognerà aspettare il prossimo anno. Secondo quanto rivelato dalla società, la fabbrica entrerà ufficialmente in produzione nel 2025 con l’obiettivo di raggiungere la piena capacità operativa l’anno seguente. Dal 2026 dovrebbe, infatti, sfornare 100 MWh di ricaricabili agli zinco l’anno.
“Il nostro nuovo stabilimento di produzione segna un momento cruciale nel nostro percorso verso la rivoluzione del settore energetico”, ha commentato in occasione dell’inaugurazione la CEO, Eloisa de Castro. “Ci stiamo concentrando fermamente sulla promozione dell’innovazione sostenibile al fine di soddisfare la crescente domanda di accumulo di energia rinnovabile. Aumentando la nostra produzione, possiamo fornire implementazioni uniche nel loro genere in partnership con utility e integratori di sistemi di batterie in tutta Europa e nel mondo”.
La megafactory di batterie ioni zinco
La struttura prende il nome di Enerpoly Production Innovation Center (EPIC) e si estende su un’area di 6.500 m² nella cittadina di Rosersberg, nel nord della contea di Stoccolma. A regime produrrà celle e pacchi batteria end-to-end, facilitando lo sviluppo di soluzioni pronte per il mercato in partnership con i clienti finali. Non solo. La megafactory di batterie ioni zinco nasce anche per consentire a Enerpoly di condurre progetti pilota su larga scala mirati ad applicazioni commerciali, industriali e di pubblica utilità.
Ma ancor prima della messa in servizio, il progetto aveva fatto parlare di sé grazie ad una serie di innovazioni implementate nella struttura. A cominciare da sistemi di produzione automatizzati per semplificare i processi, migliorare l’efficienza energetica e garantire alti livelli di sicurezza.
Ciliegina sulla torta: Enerpoly sfrutta solo materiali economici e di provenienza locale, e utilizza apparecchiature provenienti dall’Europa. Questa strategia industriale, spiega l’azienda, permette di proteggere lo stabilimento da una potenziale instabilità della catena di fornitura. E nel contempo getta anche le basi per una collaborazione più profonda all’interno dell’ecosistema europeo.
Il progetto ha anche ricevuto una sovvenzione triennale da 88,5 milioni di corone (circa 2,7 milioni di euro) dall’Agenzia svedese per l’energia.
Le batterie allo zinco di Enerpoly
L’aspetto sicuramente più interessante in tutto questo progetto riguarda la chimica delle batterie e le loro prestazioni. L’azienda spiega che le sue batterie a ioni di zinco utilizzano zinco metallico come anodo, biossido di manganese come catodo e un elettrolita a base d’acqua. Sulla carta il funzionamento è abbastanza semplice. Dopo la scarica, lo zinco metallico si dissolve in ioni di zinco sull’anodo. Questi ioni vengono trasportati attraverso l’elettrolita e consumati sul catodo, producendo elettricità. Il contrario si verifica durante la carica e consente la ricaricabilità della batteria.
I punti di forza? L’impiego di un elettrolita a base d’acqua, che le rende non infiammabili e riduce il rischio di incendi ed esplosioni; inoltre queste ricaricabili risultano meno costose delle batterie a ioni di litio oltre che più facili da gestire. La tecnologia soddisfare tutti gli standard di sicurezza del settore, compreso l’UL 9540A.
Sulle prestazioni d’accumulo rimangono però alcuni punti poco chiari. Al momento sul sito di Enerpoly non è evidenziato nessun dato sulla densità energetica ma non è un mistero che questa tecnologia non abbia ancora raggiunto la competitività delle batterie a ioni di litio. Per ora l’unico numero in materia arriva dal quotidiano New Atlas secondo cui le unità di Enerpoly mostrerebbero una densità di 106,4 Wh/kg.