Il nuovo Meccanismo di Approvvigionamento per lo stoccaggio elettrico
Un nuovo mercato a termine per l’Italia che permetta a Terna di approvvigionarsi di capacità di stoccaggio elettrico attraverso nuovi accumuli su grande scala. Con l’obiettivo di garantire la sicurezza e l’adeguatezza del sistema a fronte della maggiore penetrazione delle rinnovabili non programmabili. Parliamo del MACSE, una delle grandi novità del comparto energetico nazionale, che si appresta a debuttare nel Belpaese. L’avvio è in realtà atteso per la metà del prossimo anno ma in questi giorni è stato approvato, in via definitiva, il quadro regolatorio.
Nel dettaglio la disciplina del MACSE redatta da Terna, ha ricevuto il primo via libera lo scorso 10 ottobre 2024 con Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE). Un passaggio celebrato con soddisfazione dal ministro Gilberto Pichetto Fratin, secondo cui “accrescere la nostra capacità di stoccaggio è indispensabile per raggiungere gli obiettivi del PNIEC (Piano Nazionale Energia e Clima)”. Ma vediamo nel dettaglio cos’è e come funzionerà il MACSE.
MACSE, cosa è e come funziona?
MACSE è l’acronimo di Meccanismo di Approvvigionamento di Capacità di Stoccaggio Elettrico. Si tratta di uno strumento di mercato introdotto dal Decreto Legislativo 210/21 per permettere al sistema energetico nazionale di acquisire nuova capacità di accumulo centralizzato.
L’obiettivo è semplice: massimizzare l’utilizzo dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili favorendone l’integrazione nei mercati dell’energia elettrica e dei servizi ancillari, e assicurando una maggiore flessibilità del sistema. L’approvvigionamento riguarda esclusivamente sistemi di nuova realizzazione e avverrà tramite la stipula di contratti standard con controparti selezionati grazie ad aste periodiche organizzate da Terna.
Ai vincitori delle procedure competitive spetta un premio annuale fisso per la capacità di stoccaggio aggiudicata a fronte dell’obbligo di offrire la stessa sul Mercato dei Servizi di Dispacciamento e renderla disponibile a soggetti terzi per la partecipazione ai mercati dell’energia elettrica (e dei servizi connessi).
Volendo semplificare al massimo le fasi di funzionamento:
- Comunicazione della procedura concorsuale.
- Qualifica dell’impianto.
- Partecipazione alle aste e contrattualizzazione dell’impianto.
- Negoziazione dei contratti di time-shifting.
- Esecuzione dei contratti di time-shifting.
- Esecuzione dei mercati dei servizi e tempo reale.
Quali tecnologie di accumulo possono partecipare al MACSE?
In linea di principio vige la neutralità tecnologica. In altre parole al nuovo mercato a termine per lo stoccaggio centralizzato possono partecipare tutte le tecnologie che rispettano i requisiti prestazionali stabiliti da Terna e approvati dall’ARERA. L’elenco sarà rivisto ogni due anni per riflettere gli sviluppi tecnologici ma attualmente include solo le batterie a ioni di litio e i pompaggi idroelettrici.
Le prime si distinguono per una vita utile relativamente breve (12-14 anni) ma tempistiche di realizzazione più veloci (circa 1-3 anni per un impianto utility scale) e costi di investimento intorno a 207-228 k€/MWh. I secondi offrono una vita utile decisamente più lunga (intorno ai 50 anni) ma tempi di costruzione di circa 5-7 anni e costi di investimento tra i 213-363 k€/MWh.
Per essere qualificati alle Aste del MCSE tutti i sistemi di stoccaggio elettrico devono essere di nuova costruzione ma sono ammessi anche impianti idroelettrici in riconversione.
Come funzioneranno le Aste Accumuli Elettrici?
Alle procedure competitive potranno prendere parte gli operatori titolari di nuovi sistemi di accumulo elettrico e in possesso delle autorizzazioni alla costruzione e all’esercizio e, dove previsto, delle concessioni.
Le aste, organizzate direttamente dal gestore della rete di trasmissione, offriranno contingenti incrementali finalizzati a garantire la disponibilità di risorse predefinite per precisi periodi di tempo.
Come saranno definiti tali contingenti? Con riferimento all’asta caratterizzata dal Periodo di pianificazione più breve, il Contingente nazionale sarà pari al minimo tra:
- Il Fabbisogno nazionale definito per il primo anno di consegna di tale asta;
- L’80% della capacità qualificata a tale asta su base nazionale;
I vincitori avranno l’obbligo, oltre che di realizzare nuovi sistemi di stoccaggio, anche di rendere disponibile la loro capacità a operatori di mercato terzi e sul Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD). In cambio riceveranno da Terna un premio fisso annuo a copertura dei costi di investimento e di funzionamento.
Ciascuna tecnologia di riferimento verrà gestita con un’asta dedicata in base alle specifiche
caratteristiche tecniche. La prima asta sarà rivolta solo alla tecnologia di accumulo tramite batterie a ioni di litio e si svolgerà nel primo semestre del 2025.
La piattaforma di trading time-shifting
Nell’ambito del regime italiano sarà istituita una nuova “piattaforma di trading time-shifting”. Lo strumento permetterà di mettere in comune e offrire a terzi la capacità di stoccaggio sotto forma di prodotti time-shifting standardizzati. Terna assegnerà le risorse di storage fisico per eseguire i contratti standard di time-shifting, ottimizzando l’uso delle risorse disponibili.
Ovviamente c’è ancora un po’ di lavoro da portare a termine. L’ARERA dovrà ad esempio disciplinare le modalità di copertura, a valere dei corrispettivi fissi riconosciuti ai beneficiari della misura, dei costi correlati allo svolgimento delle attività.
Nel frattempo il GME ha pubblicato lo schema di regolamento del Mercato dei Contratti di Time Shifting (MTS) con l’obiettivo di raccogliere osservazioni e commenti. Il documento riporta, accanto alle condizioni generali, i requisiti di ammissione all’MTS, le regole di funzionamento e le diverse modalità per:
- il mercato primario, in cui vengono negoziati i contratti standard di Time Shifting attraverso i quali è assegnata la capacità di stoccaggio elettrico approvvigionata da TERNA in esito alle aste del MACSE;
- il mercato secondario, in cui vengono negoziati i contratti standard di Time Shiftingcon cui gli operatori possono cedere tutta o quota parte della capacità di stoccaggio elettrico acquistata in esito al mercato primario.
Stoccaggio elettrico centralizzato in Italia, a che punto siamo?
Ricordiamo che sulla disciplina del MACSE e i suoi 17,7 miliardi di euro di sostegni, l’Italia aveva incassato il sì della Commissione Europea a dicembre 2023. “Lo stoccaggio centralizzato dell’elettricità offre flessibilità e facilita la diffusione delle fonti rinnovabili”, aveva spiegato la Commissione europea. “Questo schema innovativo contribuirà ad accelerare la transizione verde, riducendo al minimo eventuali distorsioni della concorrenza”. L’approvazione ministeriale era uno degli ultimi passaggi attesi.
A regime il meccanismo dovrebbe sostenere la realizzazione di nuovi impianti di accumulo elettrico a livello di rete. Con l’obiettivo di mettere in esercizio in totale una capacità di 71 GWh e una potenza di oltre 9 GW. A titolo di confronto lo stoccaggio elettrico centralizzato a metà 2024 contava a malapena 1,78 GWh di capacità installata e 0,52 GW di potenza (dati Anie su SdA in Italia). Dato al netto dei pompaggi che aggiungerebbero circa 3,45 GWh e 7,29 GW.
Articolo in collaborazione con KEY- The Energy Transition Expo