La competizione con la Cina passa anche dalla filiera europea delle batterie
(Rinnovabili.it) – L’Europa potrebbe essere autonoma nella produzione di batterie per veicoli elettrici già nel 2025. Ne è sicuro il vicepresidente della Commissione europea, Maros Šefčovič. Che vede la possibilità di far partire anche l’export entro la stessa data e creare una filiera europea delle batterie solida.
“Sono fiducioso che, entro il 2025, l’UE sarà in grado di produrre abbastanza celle di batteria per soddisfare le esigenze dell’industria automobilistica europea e persino per costruire la nostra capacità di esportazione”, ha detto Šefčovič in un intervento alla European Conference on Batteries il 24 novembre.
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Con il Green Deal, Bruxelles ha dato una sferzata decisiva alla produzione di batterie a ioni di litio, necessarie per sostenere la transizione verso una mobilità più sostenibile e l’espansione del mercato degli EV. Oggi è la Cina ad avere uno strapotere su gran parte della filiera, oltre che a costituire di gran lunga il principale mercato delle auto elettriche al mondo. Il colosso asiatico ospita circa l’80% della produzione mondiale di celle agli ioni di litio. Ma la capacità dell’Europa è destinata ad espandersi rapidamente.
“Anche se estraiamo il litio, al momento dobbiamo ancora spedirlo in Cina per affinarlo e quindi l’impronta di carbonio lo rende meno attraente per i consumatori che, ad esempio, vorrebbero acquistare un’auto elettrica”, ha spiegato Šefčovič mettendo in luce uno dei punti deboli che dovrebbero essere affrontati nel creare una filiera europea delle batterie.
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Il vicepresidente della Commissione Ue sostiene che nel giro di 5 anni la produzione europea riuscirà a rifornire 6 milioni di veicoli. Secondo le stime di Transport&Environment, quest’anno nonostante la pandemia vedremo un raddoppio delle vendite di veicoli a basse emissioni, con 1 milione di unità tra EV e modelli ibridi.
Il balzo previsto al 2025 dovrebbe essere agevolato dalle 15 Gigafactory in costruzione nel continente, supportate da 100 miliardi di investimenti nella filiera pianificati da Bruxelles. Ma anche con l’introduzione di norme più stringenti sulle importazioni di batterie, attese entro l’autunno, che dovrebbero mettere più pressione all’industria cinese e al suo export.