Batterie allo stato solido, un altro concorrente sul mercato
(Rinnovabili.it) – Le batterie a stato solido continuano la loro marcia verso il mercato. A percorrere la strada sarà anche il brevetto registrato dalla Scuola di Ingegneria di Harvard e concesso in licenza esclusiva alla Adden Energy. La startup, che si è appena aggiudicata 5,15 milioni di dollari in finanziamenti venture capital, intende trasformare il prototipo, messo a punto nei laboratori di Harvard, in una soluzione commerciale per la mobilità elettrica.
Sotto la guida del professore Xin Li, gli scienziati dell’ateneo statunitense hanno realizzato una batteria allo stato solido in grado di caricarsi in appena tre minuti e dotata di una vita di oltre 10.000 cicli. Non solo. Come la maggior parte degli accumulatori con elettrodi ed elettroliti solidi, questi dispositivi offrono una sicurezza elevata e una densità di energia ben maggiore delle alternative oggi in commercio.
Ma in generale la loro produzione ha ancora costi proibitivi e i processi sono difficili da ridimensionare. La tecnologia sviluppata ad Harvard include alcune innovazioni chiave nella progettazione della cella e nella produzione di elettroliti, in grado di fornire nuovi vantaggi. “Il nostro design – spiegano gli scienziati una pubblicazione su Nature (testo in inglese) – consente anche una potenza specifica di 110,6 kW/kg e un’energia specifica fino a 631,1 Wh/kg a livello di materiale catodico di dimensioni micrometriche”.
Obiettivo: la mobilità elettrica
Adden Energy mira a scalare il prototipo fino a una cella a sacca delle dimensioni di un palmo, per poi raggiungere una batteria di dimensioni utili per le auto elettriche nei prossimi tre o cinque anni. “Se vuoi elettrificare i veicoli, una batteria a stato solido è la strada da percorrere”, ha affermato Li, che è anche cofondatore e consulente scientifico della startup. “Abbiamo deciso di commercializzare questa tecnologia perché consideriamo la nostra tecnologia unica rispetto ad altre batterie a stato solido. Abbiamo raggiunto in laboratorio da 5.000 a 10.000 cicli di carica nella vita di una batteria, rispetto ai 2.000-3.000 cicli di carica che vantano oggi i migliori della classe. Non pensiamo vi sia nessun limite fondamentale nello scalare la nostra tecnologia di accumulo. Potrebbe essere un punto di svolta”.
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