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Le batterie polimeriche di PolyJoule reinventano l’accumulo

batterie polimeriche di PolyJoule
Credits: PolyJoule

Paster (CEO): “La tecnologia è pronta per l’implementazione su larga scala”

(Rinnovabili.it) – Economiche, sicure e di lunga durata. Ma, soprattutto, realizzabili con procedure standard e rendimenti elevati. Sono le batterie polimeriche di PolyJoule, startup statunitense fondata dai professori e ricercatori del MIT, Ian Hunter e Tim Swager. All’inizio di febbraio 2022, la società ha convalidato il suo processo produttivo, tappa fondamentale per raggiungere il mercato. E lo ha fatto con un prodotto appositamente pensato per soddisfare le esigenze di accumulo stazionario.

“Per la maggior parte delle startup d’energy storage avere una prova di concetto, una cella a sacchetto a strato singolo, è già un grande evento“, ha spiegato osserva Eli Paster, a.d. della società. “Per PolyJoule, essere in grado di produrre oltre 10.000 celle utilizzando l’elaborazione roll-to-roll standard senza il bisogno di ambienti a contaminazione controllata e con rendimenti di produzione estremamente elevati, è una testimonianza della professionalità del team e del livello di maturità nella nostra chimica e design. La tecnologia funziona ed è pronta per l’implementazione su larga scala”.

Batterie polimeriche, come funzionano?

Queste batterie utilizzano elettrodi realizzati con polimeri conduttivi, composti a base organica non metallici ma in grado di agire come tali. Il risultato è una batteria economica, sicura e non infiammabile; un prodotto capace di rispondere ai carichi di base e ai picchi di carico in microsecondi, coprendo  la curva delle prestazioni tra le tradizionali piombo-acido e le moderne celle agli ioni di litio. Le innovative batterie polimeriche di PolyJoule mostrano una capacità di 12.000 cicli con una profondità di scarica (Depth Of Discharge – DOD) del 100%. E possono essere utilizzate sia a temperature estremamente alte che basse senza l’uso di un controllo climatico attivo e una riduzione minima della capacità. 

“Riteniamo l’accumulo energetico ultra sicuro come un bene di capitale a lungo termine, piuttosto che una tendenza a breve termine nella crescente rinascita delle energie rinnovabili”, osserva Paster. “Ciò significa che qualsiasi chimica, a livello di cella, deve essere fondamentalmente robusta, sicura, ecologica e conveniente per tutta la sua vita. Per le risorse a livello di rete, le scale temporali sono misurate in decenni, non anni”.

La prima generazione della cella, la PolyJoule Power Cell, è adatta per applicazioni d’alimentazione mission-critical nei servizi pubblici e negli spazi commerciali/industriali, quali: condizionamento dell’alimentazione, riduzione dei picchi, regolazione della frequenza, accumulo di energia ibrida e backup di data center ad alta potenza.

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