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Batterie: verso 20 Gigafactory UE ma servono materiali e personale qualificato

Batterie nichel-idrogeno
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(Rinnovabili.it) – L’European Battery Alliance ha compiuto parecchia strada. Lanciata del 2018, oggi l’alleanza conta oltre 700 membri e offre sostegno a centinaia di progetti industriali in tutta l’Unione, tra cui circa 20 Gigafactory. A ricordarlo è il vicepresidente europeo Maroš Šefčovič presiedendo la sesta riunione ministeriale nell’ambito dell’intesa. “Per la fine del 2021, il livello totale di investimenti lungo l’intera catena del valore delle batterie ha raggiunto l’impressionante cifra di 127 miliardi di euro. Questo rende l’Europa un hotspot globale per l’accumulo”, ha commentato Šefčovič in apertura dell’incontro. “A questo ritmo, riusciremo a soddisfare quasi il 90% della domanda interna di batterie entro il 2030. Ciò significa produrre dispositivi sufficienti per 11 milioni di auto elettriche l’anno”.

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Ma il percorso verso l’autonomia è ancora lungo e ricco di sfide. Le più urgenti? L’approvvigionamento di materie prime e la formazione di forza lavoro qualificata.

L’industria stima che serviranno circa 800.000 nuovi lavoratori, con precise competenze di settore, entro il 2025. Per andare incontro a questa domanda, la Commissione si appresta a lanciare l’Accademia europea delle batterie. Il nuovo istituto curerà programmi formativi specializzati e di alta qualità, con contenuti didattici su misura per il comparto e coordinando gli sforzi di riqualificazione a livello europeo. Francia, Spagna e Ungheria saranno i primi paesi ad avvalersi dell’accademia e la Commissione ne sosterrà l’operatività con una sovvenzione di 10 milioni di euro.

Dobbiamo fornire ai lavoratori nuove e maggiori competenze per sostenere la crescita e la sostenibilità nel settore delle batterie”, ha sottolineato Nicolas Schmit, commissario all’occupazione e ai diritti sociali. “Sostenuta dai finanziamenti di REACT-EU, l’European Battery Academy è fondamentale per accelerare il successo dell’Alleanza ed è un risultato concreto del Patto per le competenze”.

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La sfida maggiore, tuttavia, rimarrà quella di riuscire a garantire le necessarie materie prime, dal momento che il divario tra la domanda e la capacità produttiva dell’Europa ha continuato ad aumentare lo scorso anno. “Non sto esagerando quando dico che garantire l’approvvigionamento di materie prime critiche è una questione strategica di sicurezza per l’Europa”, ha concluso Šefčovič. Abbiamo “quasi 260 giacimenti di materiali chiave per batterie, nonché tecnologie e competenze all’avanguardia per cercarne di nuovi in maniera responsabile e sostenibile. Ma dobbiamo ampliare il nostro settore delle materie prime e secondarie […] rispettando i più elevati standard ambientali”.

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