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Le “batterie di sabbia” made in Italy al servizio dell’industria alimentare

batterie di sabbia
via depositphotos.com

Nuovi passi avanti per il sistema Magaldi Green Thermal Energy Storage

(Rinnovabili.it) – Sono state ribattezzate molto semplicemente con il nome di batterie di sabbia, ma dietro il sistema d’accumulo messo a punto dal Gruppo Magaldi c’è una sofisticata tecnologia che trasforma l’incostante energia fotovoltaica o eolica in una fornitura termica programmabile per impianti industriali.

E oggi il sistema Magaldi Green Thermal Energy Storage (MGTES) si prepara a dare prova della sua bontà supportando la decarbonizzazione di una serie di processi industriali alivello nazionale. L’iniziativa è frutto del recente accordo tra Magaldi Power e Enel X per identificare e realizzare i primi impianti in Italia. La prima applicazione? Sarà quella presso la raffineria di oli vegetale di IGI, fornitore del Gruppo Ferrero in provincia di Salerno. Qui accanto ad un impianto fotovoltaico da 5 MW saranno installate anche le speciali batterie di sabbia MGTES per garantire una capacità di accumulo giornaliera di 13 MWh termici. Il sistema entrerà in funzione nella seconda parte del 2024, aiutando l’azienda a ridurre del 20% i propri consumi energetici.

 “L’innovazione e la sostenibilità sono leve strategiche della decarbonizzazione”, ha dichiarato Francesco Venturini, Responsabile di Enel X. “Oggi ne abbiamo una ulteriore conferma grazie al sistema MGTES, che fa compiere un passo in avanti al settore degli accumuli, potendo garantire grande efficienza anche per i processi industriali che richiedono temperature elevate; il tutto grazie a una tecnologia italiana, a sua volta sostenuta da una filiera italiana, i cui eccezionali risultati aprono la strada a promettenti opportunità di sviluppo anche all’estero”.

Batterie di sabbia, cosa sono e come funzionano

Progettate per applicazioni di energy storage su larga scala, le batterie di sabbia brevettate dal Gruppo Magaldi offrono accumulo termico sia di breve che di lunga durata. Il loro soprannome è legato al materiale di base della tecnologia: la sabbia silicea. Si tratta di un tipo di sabbia generata, con il passare del tempo, dall’erosione dei letti dei fiume e da tempo utilizzata sia nell’edilizia che nel giardinaggio. Nel sistema MGTES viene riscaldata fino a oltre 600°C. L’energia termica così accumulata viene utilizzata, successivamente, per produrre vapore. Quest’ultimo può azionare turbine elettriche o essere ceduto direttamente per alimentare processi termici industriali tra i 120° a 400°C.

L’impianto è costituito da moduli isolati che contengono un letto di sabbia fluidizzabile in cui sono immerse una serie di resistenze elettriche. Il surplus elettrico prodotto da centrali eoliche o fotovoltaiche è impiegato per “accendere” le resistenze durante la carica. “La fluidificazione delle particelle di sabbia aumenta notevolmente il coefficiente di scambio termico e il tempo di risposta dell’intero sistema”, spiega l’azienda sul proprio sito web. In fase di scarica, viene semplicemene invertito lo scambiatore di calore integrato all’interno del letto di sabbia fluidizzato. 

I vantaggi delle batteria a base di sabbia

Oltre ad un’ottima flessibilità e alla sostenibilità dei materiali, il sistema MGTES offre anche un’alta efficienza. L’assenza di convezione e l’isolamento della struttura garantiscono perdite termiche sotto il 2 per cento per 24 ore, permettendo di accumulare energia termica per giorni se non addirittura settimane. “È stato dimostrato – aggiunge l’azienda –  che, nel caso di un’applicazione da termico-a-termico, l’efficienza di andata e ritorno (RTE) è superiore al 90%”.

La tecnologia Mgtes, in particolare, offre una risposta immediata all’esigenza di decarbonizzazione dei processi industriali e quindi di sostituzione del gas”, ha spiegato Mario Magaldi, Cavaliere del lavoro e Presidente Gruppo Magaldi. “L’Italia ha risorse e competenze per svolgere un ruolo di rilievo nella filiera delle batterie nello stoccaggio energetico, fattore abilitante nella produzione di energie rinnovabili in continuo, contribuendo così a rendere stabile e sicuro l’intero sistema”.

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