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Storage, gli accumuli di piccola taglia trainano il mercato italiano

Crescono le installazioni nel 3° trimestre 2021 ma a contribuire sono per lo più gli impianti sotto i 20 kWh. Fermi al palo i grandi sistemi di rete

Batterie di accumulo
via depositphotos.com

L’aggiornamento del report “Osservatorio Sistemi di accumulo”

(Rinnovabili.it) – Sono bastati tre mesi (luglio, agosto e settembre) e l’energy storage italiano ha aggiunto ben 9.674 nuovi impianti. La cifra arriva dall’aggiornamento dell “Osservatorio Sistemi di accumulo” elaborato da Anie sulla base dei dati del sistema Gaudì di Terna. Il rapporto regala una fotografia dei sistemi di stoccaggio in Italia al 30 settembre 2021. Rivelando ancora una volta come siano gli accumuli di piccola taglia a far crescere il comparto nazionale.

Dei 60.116 sistemi (315 MW/529 MWh cumulati) risultati in attività circa tre mesi fa, il 97% era su scala residenziale. Con una spiccata prevalenza di installazioni di capacità ≤ 5 kWh (35%) e compresa tra 5 kWh e 10 kWh (41,7%). Una crescita che segue da vicino i trend del fotovoltaico domestico e che ha trovato nel superbonus 110% e nell’ecobonus 50% le sue migliori leve. 

Il 99,9% dei sistemi di accumulo risulta, infatti, abbinato ad un impianto solare, mentre scarseggiano le altre combinazioni tecnologiche. Rimangono fermi a quota un impianto gli accumuli stand-alone, quelli abbinati a centrali termoelettriche e quelli connessi a celle a combustibile. Due invece quelli connessi a impianti eolici.

“Se da un lato sono positivi i segnali relativi agli accumuli di piccola taglia, che contribuiranno ad accrescere la quota di autoconsumo dei prosumer fotovoltaici e conseguentemente a ridurne i costi in bolletta elettrica, dall’altro lato il segmento di mercato degli accumuli di media taglia sta dando qualche piccolo segnale di crescita; è completamente fermo, invece, quello degli accumuli di grande taglia”, scrive Anie. “L’auspicio è che con i decreti legislativi n. 199 e n. 210 del 2021 di recepimento delle direttive europee rispettivamente delle fonti rinnovabili e del mercato elettrico possano promuovere i sistemi di accumulo in maniera più diffusa.”

Accumuli di piccola taglia, vince ancora il litio

Il documento riporta anche un altro dato interessante: quello legato alla tecnologia. Le batterie a ioni di litio dominano gli accumuli di piccola e grande taglia, con oltre 58mila unità sulle 60.116 totali. Seguono le batterie al piombo con 1354 installazioni. Ben distanti appaiono, invece, i terzi in classifica, ossia le batterie a volano (77 sistemi in Italia); seguite dai supercondensatori (65) e dalle batterie Nichel-Cadmio (25).

Analizzando la tipologia di configurazione si conferma lo spostamento dei nuovi sistemi di storage verso quelli lato produzione in corrente continua. Nel 2021 questa configurazione ricopre l’80% delle installazioni e rispetto al 2020 ha registrato una crescita del più 25% a discapito degli accumuli installati post-produzione (meno 20%) e quelli installati lato produzione in corrente alternata (meno 6%).

A livello territoriale, ovviamente la Lombardia rimane la prima regione per numero di sistemi installati (16.082 SdA per una potenza di 73 MW e una capacità di 128 MWh). Seguono il Veneto (9.683 SdA per 47 MW e 87 MWh), l’Emilia-Romagna (6.284 SdA per 35 MW e 55 MWh) e ill Piemonte (4.512 SdA per 38 MW e 56 MWh).