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Accumuli C&I e Utility Scale, installazioni in crescita mentre il residenziale frena

Nei primi sei mesi del 2024 sono stati installati in Italia oltre 126mila sistemi di accumulo, per una potenza complessiva di 1.047 MW e una capacità cumulata di 2.635 MWh. Cresce lo stoccaggio elettrochimico centralizzato

Accumuli C&I e Utility Scale, installazioni in crescita in Italia mentre il residenziale frena
Foto di Scott Webb su Unsplash

Pubblicato l’aggiornamento del report “Osservatorio Sistemi di Accumulo” di ANIE Federazione 

Con la fine dell’effetto Superbonus nel 2024 la crescita degli accumuli legati al fotovoltaico domestico ha tirato il freno. Una trend prevedibile a cui se ne associa un altro altrettanto intuibile: gli accumuli C&I (ossia abbinati a impianti di fotovoltaico commerciali o industriali) e quelli su scala utility stanno crescendo. A fornire un quadro dell’energy storage nazionale è l’aggiornamento del report “Osservatorio Sistemi di Accumulo” pubblicato stamane dai ANIE Federazione.

Attraverso l’analisi dei dati di Terna, l’associazione evidenzia i trend di crescita 2024 e offre uno sguardo complessivo al comparto in termini di numero di impianti, capacità e potenza installata, tecnologie impiegate, tipologie di configurazione e dati regionali.

Accumuli in Italia, i trend del 2024

Si scopre così che nei primi sei mesi del 2024 sono stati installati in Italia 126.917 nuovi sistemi di accumulo per una potenza totale cumulata di 1.047 MW e una capacità complessiva di 2.635 MWh

Le nuove unità continuano ad essere per la maggior parte (95%- 121.077 sistemi) nella configurazione “lato produzione in corrente continua”. Le configurazioni “lato produzione in corrente alternata” e “lato post produzione” hanno contribuito rispettivamente per il 2% e il 3%. 

E mentre nel complesso il numero dei nuovi sistemi di stoccaggio diminuisce se confrontato con il numero dei primi sei mesi 2023, le taglie crescono. Con un aumento trainato sia dagli accumuli C&I che di quelli Utility Scale. In particolare in primavera sono entrati in esercizio un impianto da 200 MW-805 MWh in Friuli Venezia Giulia ed uno da 21 MW-90 MWh in Liguria.

E non sorprende sapere che proprio queste due regioni insieme alla Campania sono quelle che consolidano un segno positivo confrontando il secondo trimestre 2024 col secondo trimestre 2023. Tutti gli altri territori mostrano invece trend negativi o lievemente stabili. 

Quanti impianti di accumulo sono attivi in Italia oggi?

Al 30 giugno 2024 risultavano attivi in totale 650.010 Sistemi di Accumulo in Italia, per una potenza complessiva di 4.496 MW e una capacità massima di 9.621 MWh.

La tecnologia più diffusa – sia sotto il profilo numerico che della capacità – continua ad essere quella delle batterie a ioni di Litio (99% del totale). Al secondo posto con netto distacco le batterie al piombo. Seguono in termini numerici i supercondensatori, le batterie a volano e quelle al Nichel-Cadmio; in termini di capacità installata la classifica vede invece l’idrogeno, i supercondesantori e lo stoccaggio ad aria compressa.

La quasi totalità (92%) delle installazioni è di taglia inferiore ai 20 kWh con una netta prevalenza dei sistemi di capacità compresa tra 10 e 15 kWh (36%) e di quelli con capacità compresa tra 5 kWh e 10 kWh (36%). La principale configurazione utilizzata è quella “lato produzione in corrente continua”, con un quota del 91% sul totale. le configurazioni “lato produzione in corrente alternata” e “lato post produzione” ricoprono rispettivamente il 4% e il 5%. 

Il 99,9% degli accumuli in Italia risulta abbinato ad un impianto fotovoltaico, di cui il 99,2% di taglia residenziale. La Lombardia è la regione con il maggior numero di impianti di stoccaggio in esercizio (116.238 unità per una potenza di 734 MW e una capacità di 1.466 MWh), seguita dal Veneto (81.395 unità per 520 MW e 1.149 MWh) e dall’Emilia-Romagna (61.698 unità per 464 MW e 1.036 MWh).

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