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Una centrale virtuale: da Enel X prima aggregazione accumuli domestici

aggregazione accumuli domestici
Credit: reijotelaranta (pixabay.com)

La sperimentazione conta già l’adesione di più di 100 impianti fotovoltaici con sistemi di accumulo domestici

(Rinnovabili.it) – L’unione fa la forza anche quando si tratta di gestire la domanda sulla rete elettrica. Lo sa bene Enel X che ha avviato in Italia il primo progetto per l’impiego degli accumuli domestici all’interno dei servizi di bilanciamento. L’iniziativa è stata lanciata formalmente stamane in collaborazione con RSE (Ricerca Sistema Energetico) ma conta già l’adesione di oltre 100 impianti residenziali di fotovoltaico e batterie installati nelle province di Bergamo, Brescia e Mantova. L’aggregazione delle diverse unità lavora come una sorta di centrale virtuale: da oggi fino alla fine del 2020 questa nuova smart comunity parteciperà alla gestione attiva della domanda elettrica, al pari delle grandi centrali tradizionali. “Fino a ieri, la sicurezza della rete elettrica è stata garantita dai servizi di bilanciamento forniti principalmente da grandi impianti di produzione e carichi industriali”, spiega Enel X, la linea di business del Gruppo che si dedicava ai prodotti innovativi e digitali. “Presto sarà possibile, anche per gli impianti di piccola taglia […] fornire flessibilità in modo aggregato, attraverso la creazione di una rete di batterie residenziali connesse alla rete e pronte a mettere a disposizione parte della loro capacità”

Il progetto grazie all’inserimento degli accumuli domestici nelle unità virtuali abilitate miste (UVAM) abilitate dall’autorità per l’energia AERERA a partecipare in via sperimentale al Mercato dei Servizi di Dispacciamento (MSD). Nel dettaglio i servizi a cui le UVAM sono abilitate sono: la risoluzione di congestioni, la riserva terziaria rotante e quella di sostituzione, il Bilanciamento.  

 

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IL PROGETTO – L’iniziativa ha aggregato più di un centinaio di impianti di fotovoltaico con accumulo all’interno di un sistema virtuale, gestito da Enel X. Per rendere possibile ciò, la società ha installato un piccolo gateway alle batterie per abilitare i diversi impianti alla fornitura di servizi di dispacciamento al sistema elettrico. In questo modo, ogni unità potrà essere chiamata a svolgere servizi per il sistema elettrico – tenendo ovviamente conto delle consuete funzioni di autoconsumo – con una gestione che al tempo stesso punta a ridurre al minimo l’impatto sullo stato di carica e la disponibilità della batteria.

Per ora il progetto è rivolto solo agli utenti residenti nella regione Lombardia nelle province di Bergamo, Brescia e Mantova ma come spiega Marco Gazzino, Responsabile Innovazione e Product Lab di Enel X, il potenziale è enorme “Ci sono migliaia di batterie residenziali in Italia che potranno contribuire a garantire la stabilità del sistema elettrico”, afferma Gazzino. “Si tratta di una pietra miliare per il Paese nel percorso verso un modello energetico sempre più sostenibile”.

 

Enel X e il progetto sperimentale di aggregazione batterie residenziali

 

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