Un nuova ricerca traccia e analizza i flussi finanziari dedicati all'accesso all’energia pulita in 20 paesi di Africa e Asia
Le finanze per l’accesso all’energia continuano a fare cilecca
(Rinnovabili.it) – La valutazione della quantità di finanziamenti necessaria per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile è scoraggiante, ma non è l’unico ostacolo che ci si trova di fronte quando si tenta di monitorare i progressi compiuti sul campo. Una delle sfide da affrontare è quella di tenere traccia di quante risorse sono previste per uno specifico target e se vengono o meno erogate in modo efficace. A dare una mano, è oggi Sustainable Energy for All (SEforALL) il network internazionale nato nel 2010 per promuovere l’accesso universale all’energia, l’efficienza energetica e l’uso delle fonti rinnovabili.
In occasione della 72 ° Assemblea Generale delle Nazioni Unite, SEforALL ha presento “Energizing Finance“, una nuova ricerca che, per la prima volta, traccia e analizza i flussi finanziari per l’accesso all’energia pulita in 20 paesi di Africa e Asia. Venti paesi che insieme ospitano l’80% delle persone che vivono senza elettricità a livello mondiale.
“La gente aveva solo dei pezzi del puzzle sulla finanza ecosistemica, ma non poteva vedere l’immagine complessiva. Da qui nasce questa ricerca collaborativa che mira a mettere in luce ciò che stava succedendo nei finanziamenti mirati specificamente a colmare le lacune dell’accesso energetico”, spiega Rachel Kyte, Rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite per SEforALL.
Il report mostra come la spesa sia particolarmente bassa nei paesi dell’Africa subsahariana e che le soluzioni energetiche decentrate, come i sistemi solari domestici, siano il settore in cui si stanziano meno risorse, nonostante le grandi opportunità che offrono alle popolazioni rurali.
La scoperta, se così vogliamo chiamarla, è che gli attuali flussi finanziari non sono in linea per raggiungere tale obiettivo: sono stati stanziati sino ad oggi 19,4 miliardi di dollari rispetto ai 45 miliardi di dollari necessari per ottenere l’accesso universale all’energia elettrica. La discrepanza si fa ancora più evidente parlando di energia pulita per cucinare: finora nei 20 paesi considerati stati forniti solo 32 milioni di dollari, a fronte di una necessità globale stimata di 4,4 miliardi di dollari.
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Il documento esamina l’importo e il tipo di finanza internazionale e nazionale che si muove in questi paesi, quanto effettivamente e rapidamente vengono erogati fondi e le esigenze e le sfide delle imprese energetiche rinnovabili che operano in loco.
“Abbiamo urgentemente bisogno di strategie mirate e raffinate – aggiunge Kyte – per aumentare gli investimenti nelle soluzioni elettriche integrate. Ad esempio, solo l’1% dei flussi finanziari è stato dedicato a soluzioni energetiche distribuite e a prezzi accessibili, che rappresentano invece potenziali soluzioni ad alto impatto per fornire l’accesso all’elettricità alle persone che vivono in aree rurali remote”