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Quella “pulita dozzina”: 12 saggi per la transizione alle rinnovabili

L’International Energy Advisory Council è composto da esperti di fama mondiale con un chiodo fisso: aiutare i governi nel passaggio alle rinnovabili

Quella “pulita dozzina” 12 saggi per la transizione alle rinnovabili-

 

(Rinnovabili.it) – Da quest’anno i governi hanno un nuovo interlocutore per pianificare le politiche energetiche e organizzare la transizione verso un futuro ad energie rinnovabili. Una nuova organizzazione di esperti internazionali è nata tra fine 2014 e inizio 2015 con il fine di consigliare le autorità di tutto il mondo sulle migliori strategie per abbandonare i combustibili fossili e realizzare il passaggio a un sistema basato al 100 per cento sulle rinnovabili, accelerando un trend già in corso. Ne fanno parte una dozzina di esperti di energia, analisti e consulenti di fama mondiale. L’organizzazione si chiama International Energy Advisory Council (IEAC) e si occuperà di fornire assistenza per la progettazione e la realizzazione di politiche energetiche sostenibili, nell’intento di contribuire alla mitigazione del cambiamento climatico.

 

Il gruppo dei 12 saggi parte da un assunto di base: è necessario sostituire o ridurre i sistemi energetici centralizzati a combustibili fossili e nucleare con una combinazione di efficienza energetica e sistemi di energia rinnovabile decentrati.

All’interno dell’IEAC sono rappresentate nove nazionalità diverse, e il livello di professionalità si annuncia molto alto: i suoi analisti e consulenti hanno lavorato in totale con oltre 200 governi e organizzazioni in 27 Paesi.

Il Presidente del team, il britannico Allan Jones, è stato pilastro fondamentale nello sviluppo dell’innovativo  Decentralized Energy Master Plans di Sydney.

 

«Il mondo non ha più bisogno o dell’energia centralizzata, di combustibili fossili o centrali nucleari – ha spiegato Jones – Crediamo che i sistemi rinnovabili al 100% siano realizzabili sulla base di una combinazione di misure di efficienza energetica e di impianti di energia rinnovabile decentrati, che forniscono il restante fabbisogno».

Anche il fisico americano Amory Lovins, fondatore del Rocky Mountain Institute è un membro del Consiglio. Lavora da 40 anni nel settore della politica energetica e si è occupato, nel suo ultimo lavoro, della riprogettazione di edifici iper efficienti, con applicazioni anche nel settore dei veicoli e degli impianti industriali.

Gli altri membri del team sono esperti di energia provenienti da Giappone, Germania, Svezia, India e Stati Uniti.