Il provvedimento è stato approvato oggi pomeriggio dal Senato, chiamato a votare in aula sul DL Competitività che vola ora verso la fiducia
– una spalmatura in 24 anni degli attuali incentivi invece che dei 20 inizialmente previsti dalla normativa, con un tariffa ricalcolata in base alla percentuale di riduzione che va dal 25% con un periodo residuo di 12 anni fino al 17% oltre 19 anni.
– una riduzione degli incentivi secondo percentuali stabilite dal Mise entro il 1 ottobre 2014, ma mantenendo i 20 come periodo di erogazione. Le tariffe saranno più basse durante i primi anni mentre nei successivi sarà effettuato un conguaglio.
Per coloro che non dovessero aver comunicato la scelta al Gse entro il 30 novembre 2014, lo stesso Gestore applicherà automaticamente una terza opzione della terza, cioè una riduzione degli incentivi in base alla potenza mantenendo una erogazione ventennale, con tagli ripartiti per scaglioni: 6% per gli impianti da 200 kW a 500 kW; all’8% per gli impianti da 500 kW a 900 kW e al 10% per gli impianti di potenza nominale superiore. Tra le correzioni dell’ultimo minuto sembrerebbe però essere stata introdotta una rimodulazione delle percentuali dei tre scaglioni, abbassate ciascuna di un punto e una l’introduzione di clausola di salvaguardia sulla cessione dei diritti delle quote.
L’emendamento regola anche la possibilità per i beneficiari di incentivi pluriennali per il fotovoltaico di cedere una quota fino all’80% ad un “acquirente selezionato tra i primari operatori finanziari europei”.