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Schema dlgs rifiuti nucleari, così non va

Parere negativo dalle Commissioni Industria e Ambiente del Senato. Girotto: "Se non verrà modificato dal Governo, sarà un pericoloso passo indietro"

Schema dlgs rifiuti nucleari, così non va(Rinnovabili.it) – Parere negativo dalle Commissioni Industria e Ambiente del Senato sullo Schema di decreto legislativo d’attuazione della direttiva 2011/70/Euratom,  ovvero il provvedimento che istituisce un quadro comune di riferimento a livello europeo per la sicurezza e la sostenibilità della gestione del combustibile esaurito e delle scorie radioattive. “Se non verrà modificato dal Governo, è un pericoloso passo indietro”, spiega il senatore Girotto, capogruppo del M5S evidenziando come l’attuale proposta governativa non riesca a garantire l’autonomia e l’indipendenza dell’Autorità di controllo competente in materia di sicurezza nucleare e radioprotezione, “sottoponendola al rischio di uno squilibrio derivante dai ruoli dei Ministeri”.

 

Lo schema su cui sono state audite in questi mesi la Sogin (controllata dal Ministero), l’Ispra, l’Enea e le associazioni ambientaliste e di tutela del territorio come ScanZiamo le Scorie, risente a detta di alcuni della fretta del Governo di portare a termine l’iter legislativo.  L’Unione Europea ha, infatti, aperto nei confronti del’Italia una procedura di infrazione per il mancato recepimento entro il termine stabilito del 23 agosto 2013 della sopracitata direttiva. E potrebbe essere stata propria questa corsa alle armi ad aver fatto introdotto nel testo, a detta di molti, contraddizioni e incongruenze. L’elemento più rilevante è l’istituzione dell’Autorità di Regolamentazione; lo schema stabilisce che il Ministero vigilante sia quello dell’Ambiente anche se rimangono parecchie adempienze a carico del Ministero dello Sviluppo, come l’incarico di stabilire i limiti di rilascio e di esenzione dei rifiuti radioattivi. In realtà, se si esclude la Sogin, tutti i soggetti auditi in X commissione Senato si sono espressi rivendicando la necessità di una maggiore separazione dell’Autorità dal MISE. “Come può essere garantita l’autonomia dell’Autorità  – evidenzia Girotto – se al Ministero dello Sviluppo economico sono attribuite, ai sensi della legislazione vigente sia compiti di indirizzo per la società SO.G.I.N., soggetta al controllo dell’Autorità e chiamata ad attuare i programmi nazionali di disattivazione delle installazioni nucleari e di gestione dei rifiuti radioattivi, compresa la localizzazione, la realizzazione e l’esercizio del deposito nazionale dei rifiuti, che di “vigilanza” sull’Autorità?

 

Altro elemento clou, le modalità di sostegno economico a favore dell’Autorità, ossia un contributo ordinario dello Stato e la riscossione dei diritti da parte degli esercenti (tra i quali SO.G.I.N.) per i servizi erogati. Si tratta in questo caso di meccanismi che possono  pregiudicare l’autonomia ispettiva e finanziaria dell’Autorità di controllo.

“Con questa impostazione, –  conclude Girotto – il Governo, oltre a porre rischi sull’autonomia dell’Autorità, compromette i principi di trasparenza e partecipazione delle popolazioni e degli enti locali alle attività di sicurezza sulla gestione dei rifiuti nucleari. Inoltre, anzichè affidare il compito di localizzare e realizzare il deposito delle scorie ad una agenzia pubblica (come avviene ovunque) ha deciso di continuare a far svolgere queste attività alla SO.G.I.N., privatizzando così le attività concernenti il trattamento e la custodia dei rifiuti nucleari”.