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Sblocca Italia: l’ecobonus migrerà nella legge di Stabilità?

Il Ministro Lupi avverte che alcune delle misure del decreto potrebbero essere trasferite in parte nella legge di Stabilità

Sblocca Italia: l’ecobonus migrerà nella legge di Stabilità?

 

(Rinnovabili.it) – Conto alla rovescia per la presentazione del Decreto Sblocca Italia che dovrebbe arrivare in Consiglio dei Ministri alla fine di questa settimana. Il provvedimento, presentato nelle sue linee guida all’inizio di questo mese, contiene una serie di misure che, almeno sulla carta, dovrebbero poter imprimere una nuova spinta al Paese. In realtà in queste ore già si parla di una versione ridotta del decreto, concentrata sulla ripartenza delle opere già finanziate ma congelate ed epurata quindi da alcuni dei suoi capisaldi.

 

Per la lunga lista di norme e opere annunciate il primo agosto, infatti, il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, con i colleghi dell’Economia e dello Sviluppo, deve ancora risolvere il nodo della copertura finanziaria. Alcune delle misure, ha avvertito in questi giorni lo stesso Lupi, potranno essere trasferite in parte nella legge di Stabilità. Tra queste ci sarebbe anche la stabilizzazione degli ecobonus per l’edilizia, per i quali però si sta valutando di allargare la platea anche ad alberghi, hotel e imprese. Ricordiamo che nella bozza governativa venivano riportate sotto la voce Sblocca Edilizia, oltre alla conferma degli incentivi per gli interventi di efficientamento energetico e adeguamento antisismico, anche nuove misure per dare certezza sui tempi di esecuzione degli interventi edilizi, sgravi fiscali per gli investimenti in abitazioni in locazione ed agevolazioni per le permute immobiliari che prevedono l’acquisto di immobili ad alto rendimento energetico.

 

Dovrebbe invece essere confermato il capitolo anti dissesto idrogeologico per le quali è stata stanziata la somma complessiva di 110 milioni di euro, da destinare a “interventi urgenti di sistemazione idraulica dei corsi d’acqua”. I progetti regionali che verranno finanziati dovranno essere corredati da specifica dichiarazione di impegno al cofinanziamento dell’intervento anche da parte dell’amministrazione loca, nella misura minima del 30% del costo complessivo. Tra le novità che potrebbero essere inserite invece, sta divenendo sempre più concreta la possibilità di creare una “Authority unica” per i servizi pubblici portando anche i rifiuti, dopo l’acqua, sotto il controllo dell’Autorità per l’energia, il gas e i servizi idrici.