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Emendamenti al Taglia Bollette: cosa succede allo spalma-incentivi?

Degli oltre 1700 emendamenti presentati dalle Commissioni competenti al Dl Competitività, molti riguardano la cancellazione degli articoli 24 e 26

Emendamenti al Taglia Bollette: cosa succede allo spalma-incentivi?

 

(Rinnovabili.it) – Le preoccupazioni avanzate all’indirizzo del Parlamento sulle misure contenute sul DL Competitività, sembrano aver fatto centro, perlomeno nelle intenzioni. Degli oltre 1700 emendamenti presentati dalle Commissioni competenti al Taglia Bollette, molti riportano la cancellazione degli articoli 24 e 26, riguardanti rispettivamente le “Disposizioni in materia di esenzione di corrispettivi e oneri del sistema elettrico per reti interne e sistemi efficienti di produzione e consumo” e gli “Interventi sulle tariffe incentivanti dell’elettricità prodotta da impianti fotovoltaici”.

 

Annullamento delle norme a parte, le proposte di modifica più vicine a quanto chiesto dall’industria sullo spalma incentivi in questi giorni sono a firma Merloni (PI-Gruppo per l’Italia), Mancuso (Ncd) e Puppato (PD); i tre emendamenti in questione chiedono che una parte del fabbisogno finanziario necessario alla copertura degli oneri per l’incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili sia reperita sul mercato mediante l’emissione di obbligazioni. Obbligazioni che “possono avere durata, anche differenziata, fino a 30 anni, in modo da consentire di contenere nel breve e medio termine l’onere annuo della componente A3 in tariffa, attraverso un allungamento nel lungo termine della raccolta tariffaria le medesime obbligazioni prevedono il pagamento dell’interesse annuo maturato e il rimborso del capitale a scadenza”.

 

Un’altra alternativa proposta è quella di erogare, a decorrere dal secondo semestre 2014, le tariffe incentivanti con rate mensili costanti, in misura pari al 98% della producibilità media annua stimata di ciascun impianto e con decurtazioni maggiori a partire dal 2015.

 

Altro punto controverso e tal centro della pioggia di emendamenti è quell’articolo 24 del decreto che introduce il pagamento di parte degli oneri di sistema anche sull’energia auto consumata. Gli emendamenti presentati chiedono un rinvio al 2016 della misura o più precisamente che a decorrere dal 1º gennaio 2016,  i corrispettivi tariffari di trasmissione e di distribuzione dell’energia elettrica, nonché quelli a copertura degli oneri generali di sistema siano determinati, per gli impianti di potenza superiore a 100 kW, facendo esclusivo riferimento a parametri relativi al punto di connessione dei medesimi clienti finali (De Petris). Accanto al rinvio, le proposte avanzano anche  la richiesta di un incremento del 10% delle componenti fisse degli oneri generali di sistema.

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