il Dl competitività è diventato legge sera legge, votato in Senato con 155 voti favorevoli, 27 contrari e nessun astenuto
Con la trasformazione del decreto in legge vengono poste al centro dell’attenzione le norme in esso contenute ovvero il pacchetto taglia-bollette, in cui rientra lo spalma-incentivi e la norma che impone di pagare parte degli oneri di sistema sull’elettricità autoconsumata, con limiti di crescita del contributo che verranno ridefiniti ogni 2 anni.
Vengono confermate quindi le novità relative alle rinnovabili e al fotovoltaico in regime di autoconsumo che potranno accedere allo scambio sul posto fino a 500 kW di limite di potenza. Non si dovranno invece pagare gli oneri di sistema per l’energia prodotta da impianti sotto ai 20 kW di potenza.
Stralciato l’emendamento riguardante il fotovoltaico e catasto, che tentava di disporre che un impianto fotovoltaico che serve un edificio, di potenza superiore ai 7 kW di potenza e equivalente almeno al 40% del valore della rendita, renda necessaria la rivalutazione della rendita catastale dell’immobile contro la attuale norma che prevede una rivalutazione del valore catastale solo in presenza di impianti con potenza maggiore di 3 kW e oltre il 15% della rendita.
Variazioni anche per lo spalmaincentivi riguardante gli impianti fotovoltaici sopra ai 200 kW, che così modificato prevede due opzioni di rimodulazione degli incentivi in un periodo di 24 o 20 anni oppure tagli che saranno determinati dalla potenza dell’impianto stesso.
