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Ddl ecoreati: ok dal Senato, ora tocca alla Camera

Il passaggio a Palazzo Madama ha approvato il divieto dell’utilizzo di tecniche esplosive in mare e cancellato la "non punibilità" dei reati colposi in caso di bonifica

Ddl ecoreati: ok dal Senato, ora tocca alla Camera

 

(Rinnovabili.it) – Dopo un blocco durato addirittura mesi, il Senato ha finalmente dato il via libera al ddl Ecoreati, l’atteso provvedimento contenente disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente. Con 165 voti favorevoli, 49 contrari e 18 astenuti, l’aula di Palazzo Madama ha approvato il testo che ora passa nuovamente nelle mani della Camera, non privo di qualche piccola ma importante modifica. A partire da due emendamenti a firma rispettivamente dei senatori Giuseppe Compagnone (Gal) e Antonio D’Ali (FI) che, in maniera similare, introducono il divieto di tecniche esplosive in mare per attività di ricerca e ispezione dei fondali, con pene previste da uno a tre anni di reclusione. Nei giorni scorsi sono state anche approvate modifiche all’articolo 1 che prevedono la reclusione da uno a quattro anni e la multa da 20.000 a 80.000 euro per omessa bonifica e la cancellazione della “non punibilità” per chi, pur commettendo reati di inquinamento e disastro ambientale, si adopera a ripristinare lo stato dei luoghi inquinati. Tra gli emendamenti votati anche quello che introduce l’aggravante ambientale “quando un fatto già previsto come reato è commesso allo scopo di eseguire uno o più tra i delitti previsti dal decreto legislativo 152 del 2006 o da altra legge posta a tutela dell’ambiente”. In questo caso la pena passa da un terzo alla metà e il reato è procedibile d’ufficio.

 

“Dopo il del Senato, siamo vicinissimi all’approvazione definitiva di una legge che aspettiamo da oltre 20 anni. La Camera dei deputati metta subito all’ordine del giorno dei lavori il disegno di legge sugli ecoreati e approvi senza fare modifiche questa riforma di civiltà per fermare una volta per tutte i ladri di futuro. La tutela dell’ambiente, della salute e della parte sana dell’economia non possono più aspettare”, hanno commentato Stefano Ciafani, vice presidente di Legambiente ed Enrico Fontana, coordinatore nazionale di Libera.

Non tutti sono però soddisfatti del ddl Ecoreati. La senatrice Fucksia (M5S) ha profilato il rischio d’incostituzionalità del provvedimento, obiettando la soggettività delle definizioni di danno e disastro ambientale che impedirebbero, secondo la parlamentare, un’efficace prevenzione degli ecoreati ed un reale ristoro dell’inquinamento provocato, non avendo ovviamente la legge valore retroattivo.

 

Ricordiamo che il provvedimento si propone di introdurre nel codice penale quattro nuovi reati: il delitto di inquinamento ambientale; il delitto di disastro ambientale; il delitto di traffico ed abbandono di materiale di alta radioattività e il delitto di impedimento del controllo. I termini di prescrizione per i reati ambientali sono raddoppiati ed è prevista una diminuzione dei due terzi delle pene in caso di ravvedimento operoso. In sede di condanna o patteggiamento per reati ambientali sono previsti la confisca dei beni e il ripristino dello stato dei luoghi.