Confagricoltura: "l’emendamento produce effetti solo per l’anno in corso, da ciò la nostra richiesta di stabilizzare la norma anche per gli anni futuri”
(Rinnovabili.it) – Con 159 voti favorevoli e 112 voti contrari, il Senato ha rinnovato la fiducia al Governo, approvando il maximendamento che va a sostituire completamente il ddl n. 1465, più noto come bonus Irpef. Il decreto, il cui testo è ora in mano alla Camera, riporta misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale tra cui le tanto contestate nuove tasse sull’energia pulita prodotta in agricoltura. Tasse che almeno per l’anno in corso non dovrebbero essere applicate al settore, grazie all’emendamento approvato solo qualche giorno fa dalle commissioni Bilancio e Finanze del Senato. Nel dettaglio, la modifica prevede l’eliminazione del coefficiente di redditività precedentemente introdotto dall’articolo 22 del decreto e spiega che per l’anno 2014 la produzione e la cessione di energia elettrica prodotta da fonti agroforestali fino a 2,4 TWh l’anno e 260MWh per quella fotovoltaica, (corrispondente ad una potenza di 200 kW per il fotovoltaico e di 300 kW per il biogas e le biomasse) siano considerati reddito agricolo. Solo alle produzioni eccedenti questi limiti si applicherà un coefficiente di redditività del 25%, con esclusione della quota incentivo.
Peccato che l’emendamento produca effetti solo per l’anno in corso, come sottolinea Confagricoltura che chiede pertanto al Governo di stabilizzare la norma anche per gli anni futuri. “La modifica introdotta va prevista anche per gli anni successivi – spiega la confederazione -. Le imprese agroenergetiche hanno necessità di stabilità e di certezze, al fine di assicurare un futuro alle rinnovabili agricole che stanno dando un grande contributo alla diminuzione delle emissioni e, più in generale, alla tutela dell’ambiente”.