Un nuovo rapporto mette in evidenza come il 67% degli italiani abbia acquistato o venduto almeno un oggetto usato nel 2020. Pasceri (Subito): “I cambiamenti delle abitudini di vita nel corso di quest'anno hanno portato a riconsiderare le proprie priorità, i dati dell'indagine confermano come la ‘second hand’ sia un'opportunità per molti italiani in questo periodo critico e abbia avuto un ruolo importante grazie a una maggiore consapevolezza del valore delle cose, in un concetto di economia circolare sempre più importante nel mondo in cui viviamo”
di Tommaso Tetro
L’indagine ‘La second hand ai tempi di Covid-19’ per ‘Subito’
(Rinnovabili.it) – Con il lockdown, molti italiani hanno colto l’occasione per riorganizzare la propria vita e rivedere le priorità, a partire dagli spazi in casa, che sono stati vissuti come mai prima. E’ stata anche un’occasione per mettere da parte gli oggetti che non servivano più e cercarne altri maggiormente adatti, con l’usato come opportunità concreta di risparmio; ma anche di guadagno per 7 italiani su 10. E’ questo quello che emerge dall’indagine ‘La second hand ai tempi di Covid-19’, condotta a novembre 2020 da Bva Doxa per ‘Subito’, la piattaforma utile a vendere e comprare con oltre 13 milioni di utenti unici mensili.
Il rapporto mette in evidenza come il 67% degli italiani abbia acquistato o venduto almeno un oggetto usato da marzo a oggi; si tratta di un dato in forte aumento rispetto al 49% del 2019.
“I cambiamenti delle abitudini di vita nel corso di quest’anno hanno portato a riconsiderare le proprie priorità – osserva Giuseppe Pasceri, ceo di Subito – i dati dell’indagine confermano come la ‘second hand’ sia un’opportunità per molti italiani in questo periodo critico e abbia avuto un ruolo importante nel supportarli nella ricerca di soluzioni e nuove alternative per gestire le proprie esigenze, diventando una nuova abitudine che continuerà ad essere utilizzata anche nei mesi a venire. Oltre alle possibilità di guadagnare o risparmiare, la ‘second hand’ ha ampliato la sua diffusione grazie a una maggiore consapevolezza del valore delle cose, in un concetto di economia circolare sempre più importante nel mondo in cui viviamo”.
Rispetto alle esigenze che hanno spinto gli italiani a fare la scelta di puntare sulla ‘seconda mano’ in questo particolare periodo, si trova anche a fare i conti con l’incertezza economica: se per un 39% era già un’abitudine, il 28% l’ha fatto per risparmiare; si arriva al 33% se si prende in considerazione il punto di vista di chi invece ha acquistato. Inoltre, il mercato dell’usato si è rivelato un modo per poter comprare un modello superiore o più evoluto per il 20% del campione (dato che sale al 29% per i venditori), oppure il modo migliore per trovare pezzi unici, d’antiquariato o da collezione (16%) o di fare fronte a cambiamenti emersi con l’emergenza (15%).
Secondo il rapporto la modifica delle abitudini quotidiane e il contesto di emergenza degli ultimi mesi hanno infatti fatto crescere la motivazione economica: il 47% delle persone è ricorso al ‘second hand’ per risparmiare o per guadagnare dalla vendita. Tra le ragioni si ritrovano poi anche il contributo all’abbattimento degli sprechi attraverso il riutilizzo degli oggetti (34%), la riduzione del proprio impatto ambientale (19%) ma anche, a pari merito, la convenienza e una revisione delle priorità, con una nuova consapevolezza di cosa serve e di quello di cui invece si può fare a meno (15%).
In questo senso il web offre un aiuto. A guidare la compravendita dell’usato in Italia infatti da marzo ad oggi c’è sicuramente il canale on-line, utilizzato dal 77% degli acquirenti (contro il 58% del 2019) e dall’81% dei venditori (contro il 66% del 2019). Una crescita a doppia cifra dettata sicuramente dalla difficoltà della compravendita fisica in questi mesi, ma anche dalla digitalizzazione forzata per via delle misure restrittive per combattere la diffusione del coronavirus. In cima alla classifica dei desideri, in questi mesi, da chi acquista soprattutto gli articoli legati alla casa e alla persona (con il 72%), seguiti dallo sport e dagli hobby (con il 58%), l’elettronica (con il 56%) e i veicoli (con il 32%). Analizzando gli articoli più comprati spiccano libri e riviste (al 31%), arredamento e casalinghi (al 28%), articoli informatici (al 27%), telefonia (al 18%) e elettrodomestici (al 17%). Sul versante opposto, quelle delle vendite, gli italiani hanno dato via principalmente oggetti della categoria casa e persona (68%), elettronica (52%), sport e hobby (48%) e veicoli (24%). Tra le categorie di articoli più venduti si trovano: abbigliamento e accessori (28%), arredamento e casalinghi (25%), libri e riviste (22%), informatica (20%) e elettrodomestici (17%). Per il 67% delle persone che hanno preso la strada dell’usato in questi mesi dice che diventerà un’abitudine anche in futuro, mentre per il 29% sarà un aiuto economico finché continuerà questa situazione di emergenza. Soltanto il 4% non la utilizzerà più.