Le squame di sardine sono una fonte di collagene che trova applicazioni nell’alimentazione, nella cosmetica e in ambito biomedico. Circa il 75% del peso del pesce è scartato come rifiuto. Riconvertire queste risorse sottoutilizzate in prodotti di valore potrebbe aumentare i ricavi e ridurre gli sprechi
Squame di sardine, uno scarto di valore
Le squame di sardine da scarto diventano risorsa. Quella che a prima vista potrebbe sembrare un’ipotesi impossibile è invece il riuso di un rifiuto individuato da un gruppo di ricercatori portoghesi.
Negli ultimi anni è cresciuto molto il consumo di prodotti ittici, creando un problema con serie ripercussioni ambientali.
L’industria ittica genera una quantità enorme di rifiuti: circa il 75% del peso del pesce, tra cui pelli, squame, lische e organi interni. Riconvertire queste risorse sottoutilizzate in prodotti di valore potrebbe aumentare i ricavi e ridurre gli sprechi.
Dalle squame di sardine una nuova fonte di collagene
Lo studio Valorizing sardine scales: a circular approach to sustainable collagen for cosmetics and nutrition applications, pubblicato in “Frontiers in Pharmacology”, esplora il potenziale di valorizzazione delle squame di sardine (Sardina pilchardus) per individuare nuove fonti naturali di collagene per cosmetici e integratori alimentari.
Questo lavoro è frutto di una ricerca costante per migliorare la comprensione e l’utilizzo delle risorse derivanti dai rifiuti marini.
L’attenzione alla valorizzazione dei sottoprodotti delle sardine per lo sviluppo di integratori alimentari o formulazioni cosmetiche rappresenta un contributo alla sostenibilità dell’economia circolare basata sugli scarti ittici.
I ricercatori hanno ottenuto estratti di collagene purificati da squame di sardine con il metodo dell’estrazione enzimatica.
12% della produzione ittica per scopi non alimentari
Più del 70% della superficie terrestre è ricoperta da mari e oceani, che svolgono un ruolo rilevante nelle economie globali, in particolare con l’industria della pesca, e sono una fonte di proteine per l’alimentazione umana.
Tuttavia, lo sfruttamento intensivo delle risorse marine ha portato a una significativa produzione di rifiuti.
Secondo la FAO, nel 2018 circa il 12% della produzione ittica globale (179 milioni di tonnellate) è stata destinata a scopi non alimentari, sollevando preoccupazioni circa l’impatto ambientale ed economico dei rifiuti.
Quasi due terzi del pesce pescato è scartato come rifiuto
Nonostante i benefici dei prodotti ittici in una dieta equilibrata, quasi due terzi del pesce pescato viene scartato come rifiuto: i principali sottoprodotti sono costituiti da squame, viscere, teste e code.
La biomassa marina comprende una gamma ricca e diversificata di prodotti naturali; ha un immenso potenziale grazie al contenuto di composti bioattivi, come polifenoli, peptidi e polisaccaridi, ideali per lo sviluppo di materiali bioattivi rinnovabili, economici e disponibili in ingenti quantità.
Il consumo di sardine, in particolare in Europa, è in costante aumento, e l’industria conserviera si pone il problema della valorizzazione degli scarti come le squame: una enorme quantità di biomassa inutilizzata.
I mille utilizzi delle squame di sardine
I ricercatori portoghesi hanno evidenziato che le squame di sardine Sardina pilchardus sono ottime fonti di chitina e chitosano. Inoltre, uno studio sulle squame di Sardinella longiceps ha rivelato un’elevata concentrazione di collagene.
Altri studi hanno dimostrato che il collagene presente nella della tilapia (Oreochromis niloticus) possiede proprietà fisico-chimiche uniche che lo rendendolo prezioso per applicazioni biomediche e dermocosmetiche.
Il collagene è una delle principali proteine strutturali nei tessuti connettivi, presente negli integratori alimentari e nei cosmetici. Oltre a prevenire i segni dell’invecchiamento, migliora le condizioni della pelle come luminosità, compattezza, idratazione.
Gli idrolizzati di collagene sono utilizzati anche nei condimenti, nei conservanti anallergici per farmaci, negli ingredienti per materiali dietetici e nei prodotti per la nutrizione parenterale, nonché come agenti antiossidanti e antimicrobici.
Applicazioni in campo biomedico
Studi recenti hanno evidenziato i notevoli benefici dell’uso della pelle di pesce nel trattamento di ustioni e pazienti amputati.
I materiali biologici derivati dalla matrice extracellulare (ECM) di tessuti umani o animali sono comunemente usati come impalcature per supportare la rigenerazione di tessuti e organi. Gli ECM derivati dal mare offrono un’alternativa interessante per le somiglianze strutturali e funzionali con quelli dei mammiferi.
Ulteriore ma non ultimo, riconoscere il valore agli scarti di pesce ha dato slancio all’economia circolare. Lo studio portoghese intende valorizzare le squame di sardine per trasformare questo sottoprodotto della pesca in una risorsa preziosa e promuovere nello stesso tempo la sostenibilità ambientale.