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Turismo e produzione di rifiuti, pressione insostenibile

Turismo e produzione di rifiuti, pressione insostenibile
Foto Junker

Turismo e produzione di rifiuti, come non soccombere?

Turismo e produzione di rifiuti sono un abbinamento in grado di sconvolgere l’equilibrio ecologico delle località a maggiore vocazione turistica. L’estate, con le temperature sempre più bollenti, non fa che peggiorare la situazione.

Secondo l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), uno degli impatti più significativi del turismo è proprio l’incremento della produzione dei rifiuti urbani, e i dati confermano le criticità.

In estate, ci sono piccoli comuni che come conseguenza del turismo devono gestire una produzione di rifiuti almeno doppia rispetto a quella dei residenti permanenti.

Peggiora la differenziata

Il problema non riguarda solo il volume della produzione di rifiuti, ma anche – o forse soprattutto – la quantità e qualità della raccolta differenziata. Infatti, la produzione di rifiuti è inversamente proporzionale alla raccolta differenziata.

Questo significa che quando aumenta il volume dei rifiuti – come accade d’estate con l’incremento del turismo – è difficile riuscire a mantenere lo stesso livello di raccolta di differenziata.

A questo proposito è illuminante l’esempio del lago di Garda, secondo i dati della multiutility locale: a febbraio si producono in media 43 Kg di rifiuti pro capite al mese, con un tasso di differenziata del 79%. Ad agosto, con il picco di turismo e una produzione di rifiuti 64 Kg, la differenziata scende al 71,6% (dati 2022).

Con l’app in 12 lingue non ci sono scuse

Alcuni Comuni si sono attivati per far sì che il turismo non diventi una calamità ambientale mettendo in atto una serie di provvedimenti: aperture straordinarie delle isole ecologiche, postazioni mobili di raccolta, potenziamento del servizio porta a porta, svuotamenti quotidiani dei cestini, campagne informative mirate e ricorso a strumenti tecnologici per una comunicazione più fluida, efficiente e multilingue.

Purtroppo, non sempre le regole sono comunicate in modo chiaro (spesso cambiano da una località all’altra ed è facile sbagliare involontariamente) e c’è molta rigidità nel calendario della raccolta che male si incrocia con quello delle partenze dei turisti, che non sanno come lasciare i rifiuti.

La tecnologia fornisce un aiuto prezioso con le app. Una delle più apprezzate dalle amministrazioni locali è Junker, presente in 2.500 Comuni italiani.

Le informazioni veicolate da Junker sono disponibili in 11 lingue oltre all’italiano, l’ideale per comunicare con un turismo sempre più internazionale.

Come funziona l’app per conferire i rifiuti?

Tutti gli utenti, sia residenti che temporanei, possono accedere alle informazioni aggiornate, geolocalizzate e in linea con le regole della raccolta differenziata del Comune in cui ci si trova.

Quindi, basta cambiare Comune e le indicazioni in app saranno automaticamente aggiornate.

Molto utile il fatto che, se ci si trova in un Comune che ha adottato l’app, è possibile consultare il calendario e le mappe con i punti di raccolta: davvero non ci sono più scuse né incertezze.

I diversi host – alberghi, ostelli, spiagge, B&B – consigliano di scaricare l’app: un modo per far sì che la produzione di rifiuti legati al turismo non sia più un problema e che tutti si sentano incoraggiati ad adottare comportamenti virtuosi.

A Copenaghen il turismo diventa una forza di cambiamento

Vogliamo segnalare una curiosità. Si tratta dell’idea di Copenaghen, che ha deciso di premiare i turisti che rispettano l’ambiente.

Il progetto pilota CopenPay va dal 15 luglio all’11 agosto: i turisti che dimostrano di usare i mezzi pubblici o le bici, di raccogliere correttamente i rifiuti o di partecipare a iniziative di volontariato ambientale potranno visitare gratuitamente i musei, mangiare gratis o avere altri benefit.

Di questa bella idea colpisce che sia basata sulla fiducia: si può esibire una prova (un biglietto o una foto) ma non è obbligatorio.

A CopenPay hanno aderito 24 tra musei, enti e attrazioni turistiche.

A Napoli i turisti partecipano al pagamento della Tari

Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha avuto un’idea decisamente insolita. Anche qui turismo e produzione dei rifiuti sono un problema nel problema: nel 2024 la spesa per i rifiuti urbani è aumentata di 4 milioni.

Come fare per non mettere mano alle tasche dei cittadini? Una parte di questa cifra verrà dalla tassa di soggiorno pagata dai turisti, che negli anni precedenti la tassa finanziava progetti culturali o di accoglienza ai turisti.

Il cospicuo aumento della Tari nel 2023 fu indispensabile per pareggiare le lacune degli anni precedenti e suscitò molte proteste. Se con più turisti c’è più immondizia, nel 2024 Manfredi ha stabilito che in parte devono pagarne lo smaltimento.

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