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Stop all’export di rifiuti plastici, giro di vite dell’UE

L’accordo raggiunto da Europarlamento e Consiglio dà un giro di vite allo smaltimento dei rifiuti tramite invio all’estero. Tra i criteri necessari perché un paese non OCSE possa riceverli entrano anche il rispetto delle convenzioni internazionali sul lavoro e sui diritti dei lavoratori. Più trasparenza e miglior monitoraggio per il ciclo dei rifiuti intra-UE

Rifiuti plastici: UE dice stop all’export
Foto di Nareeta Martin su Unsplash

Standard più stringenti anche per i rifiuti pericolosi e non verso paesi non OCSE

(Rinnovabili.it) – L’Unione Europea dice basta all’invio di rifiuti plastici verso i paesi che non fanno parte dell’OCSE. Dove gli standard per lo smaltimento spesso non sono abbastanza stringenti da evitare gravi impatti sull’ambiente e la salute umana. E dà un giro di vite sui criteri per inviare all’estero altre tipologie di rifiuti, pericolosi e non.

Lo prevede l’accordo politico raggiunto il 17 novembre da Europarlamento e Consiglio in sede di Trilogo. Viene riformata tutta la regolamentazione per l’export di rifiuti, che tocca molte tipologie di quelli considerati non pericolosi dall’UE, così come le miscele di rifiuti non pericolosi destinati al recupero. In questi casi, l’esportazione verso paesi non OCSE sarà consentita solo se il paese di destinazione soddisfa determinati criteri di smaltimento. E se può garantire il rispetto delle convenzioni internazionali sul lavoro e sui diritti dei lavoratori. L’elenco dei paesi ammissibili sarà aggiornato ogni 2 anni.

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Più nette le novità in materia di rifiuti plastici. Mentre a Nairobi si svolgeva il 3° round di negoziati per il trattato ONU sulla plastica, che potrebbe stabilire obiettivi globali per la riduzione della produzione di polimeri plastici dal 2024, l’UE ha deciso di bloccare del tutto l’export di rifiuti di plastica verso lo spazio non OCSE, a prescindere dagli standard garantiti dai paesi beneficiari. Mentre l’export verso i paesi OCSE sarà soggetto a condizioni più rigorose. Tra cui l’obbligo di applicare la procedura di notifica e autorizzazione preventiva scritta, e un monitoraggio della conformità dei rifiuti più attento.

Infine, l’esportazione di rifiuti destinati allo smaltimento verso altri paesi UE sarà proibita, salvo deroghe accordate per casi eccezionali. Migliorerà anche il monitoraggio del ciclo dei rifiuti all’interno dello spazio europeo, con più trasparenza e una digitalizzazione completa dei dati.

“Il risultato dei nostri negoziati porterà agli europei maggiore certezza che i nostri rifiuti saranno gestiti adeguatamente, indipendentemente da dove verranno spediti”, commenta la relatrice per l’Europarlamento Pernille Weiss. “L’UE si assumerà finalmente la responsabilità dei propri rifiuti di plastica vietandone l’esportazione verso i paesi non OCSE. Ancora una volta, seguiamo la nostra visione secondo cui i rifiuti sono una risorsa quando sono gestiti correttamente, ma non dovrebbero in nessun caso causare danni all’ambiente o alla salute umana”.